Rrahmani, il pilastro silenzioso del Napoli capolista

Gira tutto intorno a lui. Mentre compagni e moduli si alternano, Amir Rrahmani resta una certezza incrollabile nella difesa del Napoli. Come racconta Fabio Tarantino sulle colonne del Corriere dello Sport, il centrale kosovaro, 31 anni, è il punto fermo della retroguardia meno battuta d’Europa: appena 25 gol subiti e ben 15 clean sheet in stagione.
Dall’Hellas al centro della difesa partenopea, Rrahmani ha attraversato quattro stagioni e diversi allenatori senza mai perdere il proprio status. Con 3.047 minuti giocati è il più impiegato della rosa azzurra. In questa Serie A, non ha saltato neanche una gara: l’unico riposo se l’è concesso solo in Coppa Italia, contro Palermo e Lazio.
La sua evoluzione, spiega ancora Tarantino, è iniziata accanto a Kalidou Koulibaly, con cui ha condiviso 37 match, per poi affiancare Kim nella corsa tricolore del 2023. Oggi guida Buongiorno, Juan Jesus e il giovane Rafa Marin, mantenendo un’identità tattica e una solidità che ha retto anche nei momenti di difficoltà.
Leader silenzioso, non si limita a difendere. Ha segnato 12 reti con il Napoli e spesso è l’uomo che dà il via all’azione con lanci millimetrici: emblematico l’assist a Lukaku contro l’Empoli, preludio al gol di McTominay. La sua velocità lo rende un centrale moderno, capace di accorciare con decisione a metà campo o coprire in profondità senza perdere equilibrio.
Con Antonio Conte al timone, Rrahmani si è rivelato ancora una volta insostituibile. Il tecnico lo ha scelto come guida silenziosa della sua difesa e i risultati gli stanno dando ragione. Una pedina chiave per sognare lo scudetto, ancora una volta.