Il Mattino: L’orgoglio di Napoli “Abbiamo già vinto”

Bruscolotti non ha dubbi: "Mazzarri è l'uomo giusto per il Napoli"

A Napoli si respira un entusiasmo contenuto, maturo. Le scene di due anni fa – con bandiere, striscioni e cori per le strade – non si sono ancora ripetute. La città si muove con cautela, alimentata dall’ottimismo, ma anche dalla scaramanzia. La media spettatori al Maradona è da record (oltre 50.800 a partita, più del 2023), ma l’onda azzurra attende. «C’è entusiasmo, ma non pressione», sottolinea Beppe Bruscolotti, storico capitano, e l’ambiente si mostra più consapevole e concentrato rispetto al passato.

Il Napoli di Antonio Conte ha saputo trasformare le difficoltà in forza. Con un gioco meno spettacolare di quello di Spalletti, ma decisamente più solido, gli azzurri sono riusciti a risalire la classifica fino alla vetta, agganciando l’Inter e puntando dritti allo scudetto. E nonostante le ultime assenze pesanti – da Neres a Buongiorno, passando per Juan Jesus – la squadra ha mantenuto un’identità difensiva straordinaria: solo 25 gol subiti in 33 giornate, miglior difesa d’Europa tra i top campionati.

Conte, dal canto suo, ha conquistato la città con il suo carisma e il suo metodo. C’è chi, come Carlo Palmieri dell’Unione Industriali, paragona il suo impatto a una “cura da grande club”. L’ex capitano azzurro Bruscolotti sottolinea invece la strategia comunicativa del tecnico, che ha spostato la pressione su di sé per proteggere la squadra: «Esperto com’è, ha voluto scaricare il peso dai giocatori in un momento decisivo».

Nel frattempo, la tifoseria si mostra grata: cori, sold out e grande partecipazione, ma senza ansia. Perché stavolta, rispetto al passato, la sofferenza è stata parte integrante del percorso. «E proprio per questo», come ricorda McTominay, «la gioia sarebbe ancora più bella».