Corriere dello Sport: “Conte re di Riyadh: Napoli domina il Milan e vola in finale”
Riyadh incorona Antonio Conte. Nella semifinale inaugurale di Supercoppa italiana in Arabia Saudita, il Napoli supera nettamente il Milan e stacca il pass per la finale, confermando la mano del suo allenatore nei momenti chiave. Come racconta Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, è la seconda vittoria in tre mesi di Conte contro Allegri e la terza finale conquistata in altrettante partecipazioni.
Al-Awwal Park Stadium pieno, 25mila spettatori e tanto Milan sugli spalti, ma in campo la partita ha avuto un solo padrone. Diversa, e lontana, dalla sfida combattuta di settembre a San Siro: a Riyadh il Napoli vince 2-0 con un gol per tempo. Apre Neres, lesto a sfruttare una respinta incerta di Maignan, chiude Hojlund con una giocata di potenza e velocità. Come sottolinea ancora Fabio Mandarini del Corriere dello Sport, il danese è il migliore in campo e firma una prestazione totale.
I numeri spiegano la rinascita azzurra: dal 22 novembre Neres e Hojlund hanno segnato 7 dei 10 gol del Napoli nelle ultime 8 partite, aggiungendo anche tre assist. Forza e fantasia, l’essenza del Napoli di Conte, come evidenzia il Corriere dello Sport nell’analisi firmata da Fabio Mandarini. Non a caso, dopo i gol, entrambi vanno ad abbracciare Lukaku, tornato in panchina per la prima volta dal 14 agosto.
Allegri lo aveva detto alla vigilia: Conte sa tirare fuori il meglio dai suoi nelle difficoltà. Detto e fatto. Napoli superiore nelle due fasi, anche senza Buongiorno, meno feroce nel pressing ma letale nelle ripartenze. Fondamentale il ritorno di Lobotka in regia, mentre il turnover del Milan non paga. La manovra rossonera è lenta, Jashari non dà ritmo e De Winter, al posto dell’infortunato Gabbia, va in grande sofferenza contro Hojlund. Come scrive Fabio Mandarini sul Corriere dello Sport, uno dei duelli chiave è proprio quello tra il danese e il centrale rossonero, impari fisicamente e sulla velocità.
Nel primo tempo il Napoli attende più basso, gestisce e colpisce: la “cazzimma” chiesta da Conte dopo i crolli di Lisbona e Udine. L’episodio sblocca la gara, ma il piano è chiaro e lucido. Il Milan crea anche occasioni, trova un grande Milinkovic su Loftus-Cheek, ma paga la scarsa precisione sotto porta.
Nella ripresa l’assenza di Modric pesa enormemente in costruzione. Jashari perde il confronto con Lobotka, mentre l’organizzazione difensiva del Napoli regge anche contro il movimento continuo di Pulisic, Rabiot e Loftus-Cheek. Di Lorenzo e Rrahmani chiudono tutto, Jesus domina. Il raddoppio è la fotografia della serata: lancio verticale di Spinazzola, Hojlund attacca lo spazio, salta De Winter e batte Maignan. È la firma definitiva sulla finale, come chiude Fabio Mandarini del Corriere dello Sport.
Allegri prova a cambiare assetto, inserisce Modric e passa al 4-1-4-1, ma è troppo tardi. A Riyadh c’è un nuovo sultano: è Conte, e il Napoli ora aspetta l’ultima sfida per alzare il trofeo.
