Varie-Calcio

Nonna di 71 anni riceve Daspo per insulti razzisti a un bambino

Una nonna di 71 anni riceve un Daspo per comportamento razzista e violento durante una partita di calcio tra bambini.

Fa discutere il caso di Corina Valdameri, 71enne di Crema che ha ricevuto un Daspo insieme a 5 familiari per insulti razzisti ad un bambino di 10 anni durante una partita tra pulcini a Cremona. La nonna “ultras” però nega le accuse.

Tutto è nato da un fallo di gioco del ragazzino, che la nonna avrebbe ripreso dicendogli di comportarsi meglio. Ne è nato un battibecco, poi degenerato in rissa.

A quel punto, sono intervenuti i figli di Corina e, di contro, genitori e alcuni parenti della Soresinese. La situazione è degenerata in una rissa, durante la quale la donna ammette di aver alzato le mani. “Ho preso per i capelli una donna, dicendole di non toccare mia figlia per alcun motivo. Poi sono stata spintonata finendo al Pronto Soccorso, con sette giorni di prognosi,” racconta la settantunenne.

Secondo l’accusa, la 71enne avrebbe schiaffeggiato il bambino e usato una frase razzista (“marocchino di m***”). Lei nega: “Non ho offeso nessuno, vogliamo solo che sia ristabilita la verità“.

La Valdameri, che ha riportato 7 giorni di prognosi, farà ricorso contro il Daspo: “Vogliamo accompagnare nostro nipote agli allenamenti senza essere guardati storto”.

La vicenda sta facendo discutere. Insulti tra genitori e addirittura violenze fisiche in una partita tra bambini sono gravi e deprecabili. Bisognerà accertare l’effettiva dinamica dei fatti per stabilire le responsabilità.

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