Sarri: “Il mio ciclo è stato unico. Il Napoli resta nel cuore”

Maurizio Sarri, uno degli allenatori più amati dagli ultimi decenni del Napoli, torna a parlare del club che gli ha permesso di raggiungere la ribalta internazionale. Dopo un anno sabbatico carico di difficoltà personali — dalla scomparsa della madre e dello zio alla malattia della moglie — Sarri, intervistato dal Corriere della Sera, ha voluto lanciare un messaggio chiaro ai tifosi azzurri: “Il mio Napoli è stato qualcosa di unico e irripetibile. Non c’è stato scudetto, è vero, ma abbiamo lasciato un’impronta forte”.
Il tecnico toscano, che con il Napoli ha sfiorato la gloria del titolo nella stagione 2017/18, ha rimarcato l’importanza di quell’esperienza nella sua carriera. “Allenerò ancora? Sì, ma solo davanti a un progetto che mi faccia brillare gli occhi. E se fosse il Napoli? Non escludo nulla. Con De Laurentiis il rapporto è stato complesso, ma gli sarò sempre grato per avermi dato l’opportunità di allenare la squadra che tifavo da bambino”, ha detto Sarri.
Un legame che non si è mai spezzato
La “risposta” di Sarri arriva in un momento cruciale per il Napoli, impegnato a difendere il primato in campionato sotto la guida di Antonio Conte. Ma il ricordo del “Sarrismo”, quel calcio fluido fatto di fraseggi corti e pressing alto, rimane vivido nei cuori dei tifosi azzurri. Sarri non nasconde l’orgoglio di aver creato una squadra che “ha fatto innamorare l’Italia” e sottolinea come il Napoli, anche senza aver conquistato lo scudetto durante la sua gestione, sia stato considerato da molti “il campione morale” di quella stagione.
“La vittoria non è solo alzare un trofeo. È anche lasciare un ricordo indelebile, e credo che il mio Napoli lo abbia fatto”, spiega Sarri, ricordando le notti di Champions e le epiche sfide contro la Juventus.
Il presente di Conte e il fantasma del “Sarrismo”
La squadra di Conte, seppur diversa nello stile, porta con sé la pressione di un passato recente che ha alzato l’asticella delle aspettative. “Conte è un vincente, ma Napoli è una piazza difficile. Qui non basta vincere, devi anche emozionare”, ha chiosato Sarri, in quello che sembra un velato consiglio al tecnico salentino.
Sarri ha poi lanciato un monito sulla gestione della pressione a Napoli: “Ho sempre detto che questa città vive di passioni. Il calore che senti può essere benzina ma anche fuoco. Devi saperlo gestire, o ti divora”. Parole che suonano quasi come un messaggio indiretto anche all’attuale allenatore.
La cicatrice dello scudetto sfumato e il futuro
I tifosi non hanno mai dimenticato quella corsa scudetto del 2017/18, terminata con 91 punti, la miglior stagione della storia del Napoli in Serie A, che però non bastò per superare la Juventus. “Ci ho pensato tante volte. Se non ci fosse stato quel famoso arbitro a Milano, forse saremmo qui a raccontare un’altra storia”, confessa Sarri, riferendosi alla controversa Inter-Juventus che riaprì la corsa tricolore a favore dei bianconeri.
Guardando al futuro, Sarri non chiude le porte a un possibile ritorno in Serie A: “Aspetto il progetto giusto. Non ho bisogno di lavorare tanto per, voglio sentire il fuoco dentro. Se fosse Napoli? Perché no?”.
Un’affermazione che, in un ambiente come quello partenopeo, fa sempre rumore. Anche perché, nonostante gli anni trascorsi, il “Sarrismo” non è mai stato del tutto dimenticato. I tifosi lo sanno: chi ha fatto sognare Napoli, resta per sempre nel cuore della città.