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Napoli, Spalletti: “Voglio una squadra forte. Dobbiamo guadagnarci l’affetto dei tifosi. Su Koulibaly e Insigne …”

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa da Dimaro, sede del ritiro estivo del Calcio Napoli

DIMARO-RITIRO NAPOLI 2021 – Luciano SPalletti ha parlato durante la prima conferenza stampa dal ritiro di Dimaro. Il nuovo tecnico del Napoli ha risposto alle domande dei giornalisti su diversi temi, dai primi giorni con la squadra al mercato.

TRE REGOLE – “Bisogna riuscire ad infondere fiducia ai calciatori e portare un messaggio chiaro a tutti i componenti della squadra. Poi creare qualcosa che sia stimolante per loro affinché si riconoscano in questa cosa allenandosi con più piacere, motivandosi di continuo di collaborazioni, di giocate di qualità. Secondo me le regole, le qualità più importanti fanno parte delle qualità dei giocatori. Servono calciatori bravi a giocare nella trequarti avversaria perché penso che con uno come Osimhen davanti le altre squadre scelgano di andare a creare densità dentro la metà campo. È nel traffico che poi bisogna riuscire a trovare il bandolo della matassa. Gli allenatori vengono di conseguenza”.

L’INIZIO – “Le sensazioni in generale sono le stesse di quando ho accettato di venire su questa panchina. È motivo di orgoglio, grande responsabilità e di conseguenza bisogna andare poi a fare delle scelte però è presto per tirare delle somme perché mancano dei campioni e quelli che ci sono hanno confermato le qualità che conosciamo tutti. Per cui aspettiamo di avere tutto il gruppo a disposizione”.

TIFOSI A DIMARO – “Dobbiamo essere riconoscenti a chi ci supporta soprattutto se vanno a spendere le sacre ferie per venire a starti vicino, cercare di motivarti e farti sentire il proprio sostegno lontano da Napoli. Abbiamo bisogno del calore dei nostri tifosi ma dobbiamo ricordarci che bisogna meritarcelo. Per questo salutiamo ogni volta i tifosi”.

LA NAZIONALE – “Sono sicuro che in molti andranno a prenderci delle conoscenze dal comportamento della Nazionale perché è stato un comportamento completo, non ha fatto sempre la stessa cosa e le scelte sono state di squadra, di gruppo. Anche quando ha dovuto mettersi nell’angolo del ring perché l’avversario picchiava più forte in quel momento ha scelto dove fargli tirare i colpi e ribaltare la situazione nel momento giusto. Dico sempre che sono fondamentali i calciatori, però in questo caso Mancini ci ha messo del suo e gli vanno fatti i complimenti”.

OSIMHEN – “Sarà un punto dove ci appoggeremo, un punto di forza della squadra perché è un calciatore completo sotto tutti i punti di vista. Oltre a saper far gol ci mette altre cose nella partita perché è un box che va riempito di cose e lui ce le mette tutte. Soprattutto il battersi per i compagni di squadra ed è importantissimo per il resto del gruppo perché se inizia lui lo vediamo tutti. È chiaro che deve migliorare anche in qualche punto e si va a cercare di stimolarlo e lavorarci in questi punti ed è qui che si trova una risposta importante come oggi dove gli abbiamo proposto un certo tipo di lavoro e lui non ha fatto una piega, dando disponibilità ed eseguendo. Meglio di così”.

ALLENATORE AZIENDALISTA – “Secondo me è corretto dire che io sia aziendalista. Poi io non vado a creare dei problemi una comunità dove devo lavorare, ma dobbiamo portare temi avanti insieme e poi trovare soluzioni insieme alla società, insieme al proprietario del Napoli. Non devo creargli debiti assurdi che rovinano la situazione. È chiaro che si cerca di ottimizzare il massimo senza andare a buttar via niente di quello che è possibile fare. Non mi crea fastidio perché penso si debba far così”.

MODULI – “Per essere stimolante deve essere un Napoli che crea delle sorprese anche per gli avversari. Diventa stimolante per noi e meno controllabile per gli altri. Penso che poi il 4-2-3-1 riesca a dare degli equilibri in entrambe le fasi, il 4-3-3 è molto simile perché basta spostare il vertice. Poi però nella fase di possesso bisogna fare qualcosa in più. I grandi club sfruttano la lateralità del fronte offensivo e dentro giocolieri che hanno la qualità di sostituirsi nei ruoli. Il nocciolo è sempre lì, non sostare sulla linea difensiva”.

GRUPPO – “Ho trovato un Napoli come me lo immaginavo. Mancano ancora tanti calciatori, quasi tutti i nazionali che ci faranno sicuramente comodo ed andranno ad impreziosire il pensiero di questi calciatori”.

INSIGNE – “Con Lorenzo ho parlato una volta a telefono e un’altra gli ho mandato i complimenti. Mi è sembrato il capitano che vedevo da fuori. Sul fatto del contratto volete trovare la malformazione in tutti i modi. Abbiamo di fronte il capitano del Napoli, che ha dimostrato il suo valore anche agli Europei, e il presidente del Napoli. Due persone forti che avranno il tempo di guardarsi negli occhi e andare al sodo. Non andiamo a scavare troppo dentro, facciamo tornare Lorenzo e poi si ha tutto più chiaro senza anticipare il morto”.

MERCATO – “Il lavoro incide sempre perché si sta tante ore sul campo e bisogna creare questo brand, bisogna far vedere le intenzioni che abbiamo. Quando giochi di giovedì e di domenica i giocatori non daranno sempre il meglio e saranno fondamentali i calciatori, bisognerà rimpiazzare

PORTIERI – “Le insidie sono dietro l’angolo, possono capitare anche ai portieri, può succedere a tutti i componenti e il portiere fa parte di quei ruoli dove poi ci necessitano due menti forti”.

CENTROCAMPISTI – “Quando la squadra attacca in avanti gli chiedo tanti chilometri perché sono loro che portano a casa i numeri più importanti in quanto a chilometri fatti. Di solito un calciatore ne fa 11, 12 ma un centrocampista sfora questi numeri. In più deve essere a disposizione, sempre online, connesso. Il centrocampista non è dietro il pallone, ma dentro. Poi ci sono quelli che ci riescono di più, quelli di meno. Demme è uno che ci riesce, Elmas pure. Hanno questa disponibilità alla corsa e a dare una mano dove c’è bisogno si buttano a piedi pari. Questa è una caratteristica della squadra, voler essere una cosa unica, trovare stimoli e mostrare che sono degli amici. Lobotka mi fa piacere vederlo perché il suo nome quando fu messo sul mercato lo osservammo noi all’Inter. Gaetano è un talentino, c’è ancora da valutare. Lui dice di voler giocare da trequartista ma guardandolo bene può essere anche quello che torna cinque metri indietro, costruisce. Sotto l’aspetto della tecnica è delizioso”.

Luciano Spalletti allenatore del Calcio Napoli

GIOVANI – “​”Bisogna tenere sempre il contatto tra quelle che sono le innovazioni dal settore giovanile e gli obiettivi da raggiungere. Qui si tratta di tirare fuori un campione perché deve far comodo al Napoli che deve ambire a risultati importanti. Tutino è forte, siamo dalla sua parte. Ci sono i campioni, gli extracampioni e i campioncini. Staremo attenti ad alcune situazioni”.

IL QUADRATO – “Io in passato avrei cambiato la conformazione del campo. Abbiamo fatto un quadrato in campo perché ci torna comodo quando facciamo le partitine da metà campo alla porta. Le righe sono un riferimento per difensore e portiere”.

KOULIBALY – “È un calciatore che tutti vorrebbero avere. È un vicecapitano, la squadra ne ha tanti, come ad esempio Mertens. Se è per me lui resta a Napoli perché è difficile trovarne il sostituto, è apprezzatissimo da tutti i compagni di squadra. Mi sono reso conto che parla di continuo in campo, per cui gli si fanno i complimenti per la professionalità dell’uomo, del calciatore e anche quando entra nello spogliatoio e non dice niente tutti rispettano la sua presenza per ciò che ha dimostrato e imposto senza dover dire nulla ai compagni. La coppia con Manolas ci permette di aggredire alti perché in campo aperto sono veloci. Ci sarà da perfezionare la ‘scappata’ ma ti permettono di far tutto. Bisogna migliorare sulla costruzione perché se ti aspettano tu devi proporre però l’hanno già fatto vedere si saperlo fare. Sono d’accordo quando stamani abbiamo fatto lavoro sulla linea e mi fa piacere siano interessati”.

ALLENAMENTO LINEA DIFENSIVA – “È come l’allenamento ad altri reparti per cui si tenta di farlo nella maniera corretta. I calciatori vanno coinvolti in quello che è un progetto, un discorso perché devono sentirsi parte integrante. La linea difensiva, allenata bene prende gol se non partecipa il resto della squadra”.

IL TERZINO – “È presto, valutiamo bene Ghoulam, quello che sarà. Per ora sembra stia procedendo tutto bene, altrimenti servirà un terzino sinistro. Di Lorenzo è un motore, quando invece si parla di calciatori buoni bisogna recuperare. Malcuit ha una corsa importante, questa vampata nell’attaccare la bandierina. Mario Rui ha tecnica, prende la posizione a lui più congeniale. Se lo costringi a fare la fase difensiva di continuo va un po’ in difficoltà”.

GIUNTOLI – “Gli appunti durante l’allenamento? In realtà scarabocchio (ride, ndr). Giuntoli e De Laurentiis mi facilitano il lavoro, averli qui è importante. Qui si prendono decisioni importanti per tutto il campionato, è per questo che siamo sempre vicini”.

DEMME – “Secondo me è già il Pizarro della Roma al Napoli perché sa stare nel gioco, abbinare il gioco corto al lancio. Gli ho detto che in Inghilterra chi gira di più la testa vince un premio e vedere dove non guardo è una caratteristica. Lui deve girare di più la testa, questi passaggi improvvisi dietro le spalle”.

OBIETTIVO – “Coniugare qualificazione in Champions e ridimensionamento? Credo di riuscirci. Ci sono obiettivi ed obblighi finanziari a cui da conto. È chiaro che per mettere a posto i conti lo sbocco è arrivare in Champions League. Bisogna considerare tutto, il presidente lo sa”.

OBIETTIVI GIOVANI O ESPERTI? – “Cambia poco, basta che siano forti, sei quello che fai”.

FLORENZI – “A destra abbiamo due terzini che ci fanno stare bene anche se Alessandro è forte. Se sono qui ad allenare il Napoli è anche un po’ merito suo”.