Le Interviste

Nando Paone si racconta: dal teatro con Eduardo De Filippo al tifo per il Napoli | VIDEO

L’attore napoletano ripercorre cinquant’anni di carriera tra teatro, cinema e televisione, condividendo aneddoti, incontri e la sua passione per il Napoli.

In occasione della presentazione del suo libro “Io, Nando Paone”, l’attore napoletano ha concesso una ricca intervista a Napolipiu.com. Al nostro Roberto Sdino, Paone, ha parlato dei momenti salienti della sua vita professionale e personale.

Un attore senza etichette

Nando Paone è un artista poliedrico che ha saputo spaziare tra teatro, cinema e televisione, lavorando con le più importanti compagnie teatrali e sotto la direzione di maestri come Eduardo De Filippo. “Io mi sento un attore senza aggettivi, che sia comico o drammatico, le etichette non mi piacciono“, ha dichiarato Paone, sottolineando la sua avversione per le classificazioni rigide nel mondo dello spettacolo.

Gli inizi e l’ispirazione cinematografica

Nonostante i ruoli maturi che ha interpretato, la sua energia è rimasta intatta. Sorprende pensare che abbia già alle spalle cinquant’anni di carriera, avendo esordito in teatro nel 1975 con Mico Galdieri. Ricordando i suoi primi passi, ha raccontato: “Quando avevo sedici anni, a Bagnoli c’erano sei, sette sale e si andava al cinema senza sapere nulla del film che avremmo visto. Una sera c’era in programmazione L’inquilino del terzo piano di Roman Polanski. Quel film mi folgorò, anche per la straordinaria interpretazione di Polanski. Decisi: ‘Voglio fare l’attore‘”.

Anni d’oro con Salemme, Buccirosso e Casagrande

Nel corso della sua carriera, Paone ha vissuto momenti indimenticabili al fianco di Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso e Maurizio Casagrande. “Eravamo considerati un corpo unico. Come La Smorfia o Aldo, Giovanni e Giacomo”, ha ricordato. Il successo di opere come “…e fuori nevica!” è emblematico di quel periodo: “Quel personaggio era stato interpretato da Francesco Paolantoni. Io l’ho cambiato. Studiai le movenze dei ragazzi autistici, parlavo e trascorrevo del tempo con loro”.

Collaborazioni con grandi nomi del cinema italiano

Paone ha conosciuto i migliori anni della commedia all’italiana, partecipando a film popolarissimi come “Lo chiamavano Bulldozer” e “Bomber” insieme a Bud Spencer, “Caro papà” di Dino Risi con Vittorio Gassman, e “Mia moglie è una strega” con Eleonora Giorgi e Renato Pozzetto.

Dai 2000 in poi, ha continuato a raccogliere successi con produzioni televisive come Mina Settembre e Briganti, oltre alla saga di Benvenuti al Sud, che potrebbe presto diventare una trilogia.

Il legame con la famiglia e l’omaggio alla moglie

Un capitolo toccante dell’intervista è stato dedicato alla moglie, Cetty Sommella, scomparsa nel 2021. “Come si dice dalle nostre parti, Cetty m’ha fatto ommo. Mi ha dato organizzazione amministrativa e professionale, mi ha dato tanto per l’impostazione dei miei personaggi. Mi ha fatto diventare grande. Questa è la cosa più bella che posso dire di lei“, ha affermato con emozione.

Nando Paone con Bud Spencer in “Lo chiamavano Bulldozer” (1978).

La passione per il Napoli e il calcio

Essendo napolipiu.com un sito dedicato anche al calcio Napoli, non poteva mancare una domanda sulla sua squadra del cuore. “Napoli! Ovviamente”, ha esclamato Paone. “Qualche anno fa non ero assolutamente un tifoso, non capivo niente di calcio. Mi sono appassionato al Napoli di Maradona, poi l’ho abbandonato per ritornare l’ultimo anno, quello in cui abbiamo vinto lo scudetto. Se il Napoli vince sono felicissimo, se perde soffro terribilmente… ma per 30 secondi“, ha scherzato, citando una frase di Woody Allen per descrivere la sua filosofia di vita.

Il presente e il futuro del calcio secondo Paone

Riflettendo sul calcio moderno, ha osservato: “Il calcio cambia sempre anno dopo anno, c’è molta più tattica ed attenzione ai dettagli. È più fisico, oggi devi essere un atleta forte e veloce per giocare. Servono giocatori che osano, e secondo me questa cosa si sta perdendo. Tutti vogliono giocare bene e facile, ma servirebbe osare di più”.

Saluti ai lettori di Napolipiu.com

Concludendo l’intervista, Paone ha voluto salutare i lettori: “Ciao Napolipiu.com e sempre più Napoli, mi raccomando, sia squadra che città, soprattutto città. Se va bene la città va bene anche la squadra“.

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