Calcio Napoli

Schwoch: “Napoli, mia moglie non voleva più andarsene. Feci come Bisio”

Stefan Schwoch ricorda il suo arrivo al Napoli, parafrasando la famosa frase di Claudio Bisio in benvenuti al sud.

Stefan Schwoch come Claudio Bisio in “Benvenuti al Sud”, film cult del 2010 in cui il direttore di un ufficio postale viene trasferito dalla Brianza a Napoli fino a innamorarsene piano piano, giorno dopo giorno, piangendo nel giorno del doloroso distacco per tornare al Nord. Più facile, semmai, pensare a Schwoch che versa una lacrimuccia quando Napoli deve lasciarla, lui che ai piedi del Vesuvio è diventato una sorta di icona di quegli anni nonostante la maglia azzurra, in fondo, l’abbia indossata appena per una stagione e mezza.

L’ex attaccante del Napoli che festeggia 53 anni quell’esperienza azzurra non l’ha proprio dimenticata. L’attaccante nato a Bolzano il 19 ottobre 1969, in azzurro ha giocato 57 partite realizzando 28 gol. Schwoch è ancor oggi ricordato a Napoli per la promozione del 2000.

Schwoch, che  non ha mai nascosto la sua simpatia verso i colori azzurri, ha appeso le scarpette al chiodo ed è un apprezzato opinionista sportivo:

Ricordo che quando seppi che mi avevano venduto al Napoli non volevo manco dirlo a quella che all’epoca era mia moglie. I mass media, infatti, danno un’immagine distorta della città”. “Quando poi glielo dissi a mia moglie lei mi minacciò dicendomi che ci sarei andato da solo a Napoli e che lei non sarebbe venuta. La decisione, tuttavia, spettava a me e decisi di andare“.

Schwoch continua il racconto: “Lei e mio figlio si trovarono così bene che quando fui ceduto al Torino mi disse: ‘Io non torno lassù’. Mi venne in mente il film Benvenuti al Sud, a me è accaduto davvero”.

Schwoch e Napoli, una storia breve, ma intensa. Intensissima. Un lampo di gioia in un periodo tra i più difficili dell’intera storia partenopea. Difficile crederlo oggi, nell’epoca di Kvaratskhelia e post Mertens e Koulibaly, ma in quei mesi a Napoli scoppia la Schwoch-mania.

Lì Schwoch non è mai considerato tanto il re della Serie B, quanto l’uomo capace di ridare orgoglio e dignità a un popolo calcistico frustrato da anni di patimenti. Chi era troppo piccolo per vivere Maradona ha trovato in lui il primo beniamino da accarezzare e imitare. Con tanto di lacrime finali al momento della separazione. Come in “Benvenuti al Sud”.

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