Adani: “Conte non molla. Se ti è addosso a marzo, è dura staccarselo”

L’ex difensore e oggi opinionista Rai Lele Adani, in un’intervista rilasciata a Il Mattino a firma di Pino Taormina, ha parlato del Napoli di Antonio Conte, dell’effetto Diego Maradona e della corsa scudetto che vede ancora i partenopei protagonisti.
«Conte? Non molla l’osso. E non lo mollerà mai – ha detto Adani –. Glielo impone la sua cultura del lavoro, deve sempre andare oltre. È così che ha rimesso le cose a posto: senza Kvaratskhelia ha trovato nuove risorse in Neres e Raspadori. Antonio vive per superarsi».
Sul paragone con l’amico Cassano, che vede ancora l’Inter favorita per lo scudetto: «Cassano lo dice anche per dare tutto il peso della pressione all’Inter. Ma ha anche ragione: se ti trovi Conte attaccato a marzo, diventa difficile toglierselo di dosso».
Adani, grande devoto di Maradona, ha poi commentato con dolore le immagini choc diffuse sul Pibe de Oro: «Ogni giorno penso a Diego. Quelle foto sono un’ingiustizia enorme. Preghiamo per avere finalmente verità e giustizia».
Sull’attuale corsa al titolo, Adani avverte: «La partita di Bologna è un banco di prova vero. Il Napoli affronta una squadra intensa, con qualità. Uscire indenni dal Dall’Ara sarebbe un segnale fortissimo. Ma attenzione: anche l’Inter deve passare da Parma».
Parole al miele per Lukaku, che ha appena raggiunto quota 400 gol in carriera: «Avevamo scommesso in estate su chi sarebbe stato il bomber più determinante. Io ho detto Lukaku, e continuo a pensarlo: fa la differenza anche quando non è al massimo».
Sulla figura di Conte, l’opinionista Rai ha tracciato un parallelismo affascinante: «Io sono come un lupo, non mi puoi addomesticare. E Conte è uguale: non cerca regali, non vuole scorciatoie. La vittoria per lui è solo merito. È un guerriero che vive per il suo progetto. Non lo vedo da nessun’altra parte se non al Napoli, almeno per adesso».
Infine, una riflessione sul senso della lotta e dello spirito azzurro: «Non so se si possa chiamare “garra charrua”, ma il Napoli ha dentro una forza collettiva che può riportarlo in alto. Spalletti ha toccato il cielo, ora Conte può rilanciare quella corsa».