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Il ministro Bussetti contro il Sud. Bellissima risposta da Napoli

Le parole del ministro Marco Bussetti hanno fatto il giro del Web. Il leghista: “niente soldi alle scuole del sud. Voi meridionali vi dovete impegnare di più”. Arriva la risposta da Napoli.

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Il ministro Bussetti contro il sud. Il video del politico leghista ha indignato il web, partita anche una petizione per chiederne le dimissioni. Non è la prima volta che la Lega dirotta i fondi al Nord accusando il meridione di voler vivere alle spalle degli altri. La risposta al ministro arriva da Napoli, il giornalista Maurizio Zaccone su facebook ricorda alcuni precedenti legati alla questione Nord-Sud:

IL MINISTRO LEGHISTA CONTRO IL SUD

Ha fatto il giro del web il video del Ministro leghista dell’istruzione Marco Bussetti. Al giornalista che gli chiedeva cosa arriverà al Sud per recuperare il gap con le scuole del Nord risponde, in sostanza, che servono più sacrifici e non più soldi. E lo dice con quell’espressione beota tipica leghista, che nasconde il solito disprezzo verso il Sud e i suoi sfaticati abitanti, che pretendono solo assistenzialismo senza darsi da fare.

Il prof di educazione fisica, nonché allenatore di basket divenuto Ministro, viene travolto da un’ondata di indignazione sollevatasi da tutto il Sud. E pronta arriva la sua replica su Facebook, nella quale ovviamente se la prende con il montaggio video, dice che la frase è stata estrapolata, ecc.
Un video a suo dire “usato per rappresentare un Ministro ostile al Mezzogiorno”.
E lui non ci sta, visto che al Sud ci tiene tanto. E parte con l’elenco della “beneficenza” fatta ai terroni e l’amore che prova per loro.

LA RISPOSTA DI BUSSETTI

Conosco benissimo i sacrifici di migliaia di insegnanti spostati al Nord, a centinaia di chilometri dalle proprie case. Da Provveditore ne ho incontrati tanti. Conosco le realtà di eccellenza che sono al Sud, nella Scuola come nell’Università e nella Ricerca”.

Anche se da provveditore scolastico a Milano le uniche parole che si ricordino sugli insegnanti del Sud erano le promesse di verifiche sulla regolarità delle nomine e i controlli sui titoli e sulle assenze su tutti gli insegnanti che dal Sud venivano chiamati ad insegnare a Milano.

SALVINI CONTRO GLI INSEGNATI MERIDIONALI

Voglio almeno essere sicuro che i punteggi dichiarati dai nuovi iscritti corrispondano al vero”, dichiarava qualche anno fa. Ovvio, essendo del Sud avranno di certo falsificato i curriculum. mentre contestualmente il suo partito in Lombardia proponeva concorsi regionali per fermare lo “sbarco” dei meridionali al nord e il suo capo Salvini dichiarava:
“Un problema reale dei nostri giorni è bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord”. E aggiunge nel suo post:
Al Sud servono fondi, certo. Come ovunque. Ne sono consapevole. Ma so anche che da soli non bastano. È quello che ho detto ieri. Occorre anche credere in se stessi, lottare, rimboccarsi le maniche. Bisogna saper utilizzare meglio le risorse economiche“.

L’ASSURDA LEGGE SUGLI ASILI NIDO

Certo. Come per gli asili nido, dove i soldi venivano assegnati in base alla “spesa storica”. Cioè non in base al fabbisogno reale, ma in base a quanto si spendeva precedentemente. Una legge secondo la quale se a Napoli ci sono pochi asili nido significa (per loro) che ne servono pochi, e i contributi sono minori.
Se al Nord invece ce ne sono tanti, significa che hanno bisogno di più soldi. Geniale.
Quando Salvini venne a Napoli nel marzo 2017 in un forum al Mattino un giornalista glielo fece notare (la Lega aveva votato queste disposizioni) e lui cascò dal pero.
Il cronista Marco Esposito lo scriveva anni fa: “Quando il Sud spende troppo, si applica con rigore (come giusto) il costo standard, quando il Sud spende poco – come per gli asili nido e le scuole – a sorpresa vale la famigerata «spesa storica», proprio quella che il federalismo fiscale prometteva di superare”.

Perché la Lega vuole ancor più oggi regionalizzare la scuola. Con il solo unico risultato però di far perdere risorse al Sud. E il Ministro Bussetti la ritiene “un’idea virtuosa”

LA SCUOLA SUPERIORE DI NAPOLI E LA NORMALE DI PISA

Il Ministro Bussetti aggiunge ancora: “Sono il Ministro che ha finanziato la Scuola Superiore di Napoli, un sogno inseguito per anni. Che ora sarà realtà”.
Certo. Ha solo dimenticato di aggiungere che il progetto originario prevedeva una sorta di gemellaggio tra l’Università Normale di Pisa e la Federico II di Napoli.
Solo che il sindaco leghista di Pisa Michele Conti non ci stava a veder sorgere una filiale della sua scuola in Terronia ed è quindi sceso a Roma con il deputato Ziello a parlare con lui per ottenere le rassicurazioni che voleva. E le ha ottenute. Il marchio non si esporta. E a Pisa sono partiti i festeggiamenti.
La Scuola Normale è salva. Al Sud non verrà istituita nessuna sede secondaria, l’università rimane unica e nella nostra città – Volevano il marchio, i napoletani dimostrino di saper lavorare”.
Io faccio il sindaco e so l’indotto che crea l’università sul territorio. Prima prendevano il simbolo poi ci facevano concorrenza…noi già sappiamo come sarebbe andata a finire: sarebbe stata aperta la succursale in via sperimentale per tre anni, poi magari a Napoli avrebbero avuto l’autonomia e così utilizzavano il marchio della Normale per portare ricchezze solo al Meridione”.

Queste le parole del compagno di partito del Ministro.

Bussetti conclude: “Tutto si può dire tranne che io sia un Ministro che guarda con disprezzo al Sud. Credo che i fatti parlino da soli”.
Si, Ministro. I fatti parlano da soli.

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