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Gazzetta snobba il Napoli, il direttore spiega il motivo: interviene Zaccone

Napoli primo in classifica ma il quotidiano in rosa apre a tutta pagina con il like di Zaniolo

Il Napoli primo in classifica trovo poco, pochissimo spazio su Gazzetta dello Sport. Il quotidiano sportivo ha deciso di aprire la pagina di lunedì scorso con un like di Zaniolo al post di Vlahovic, preso come indiscrezione di mercato sul possibile futuro del centrocampista della Roma. Insomma una notizia molto inferiore rispetto a quella del Napoli che battendo la Lazio all’ultimo secondo si è portato al primo posto in classifica di Serie A.

La scelta editoriale di Gazzetta non è sfuggita ai tifosi del Napoli, tanto che a Il Bello del Calcio hanno chiesto al direttore Stefano Barigelli il perché la prima pagina del giornale che dirige, il giorno dopo Lazio-Napoli, riserva il grosso della prima pagina alla Juve, relegando in uno spazio minore la partita della sera prima.

“E la risposta è, a mio avviso, imbarazzante, ma apprezzabile per la sincerità.
In sostanza La Gazzetta, cito testualmente, “risponde principalmente alle tifoserie di Milan, Inter e Juve che sono il nostro core-business”. Loro hanno i dati dei collegamenti digitali e quindi sanno “cosa vogliono i nostri lettori”.
Aggiunge che però non è che non riconoscono il lavoro del Napoli, “squadra simpaticissima” secondo il Direttore.
Felice di riuscire a farlo ridere, aggiungo io” scrive Maurizio Zaccone commentando quanto accaduto nello studio televisivo.

La prima pagina di Gazzetta del 28/02/2022.

Lazio-Napoli: la prima pagina di Gazzetta

Il giornalista e scrittore Zaccone poi prosegue: “E’ stato quindi per me un errore pensare che un giornale nazionale, con edizione unica in tutta Italia, il primo per vendite (nello sport) e il più antico d’Europa, rispondesse prima ai doveri di un’informazione equilibrata e pertinente. Invece no, risponde ai tifosi di Juve, Inter e Milan. Pertanto si pubblica quello che a loro è gradito. L’ha detto: loro “sanno cosa vogliono i nostri lettori”.

Questo principio, che nel marketing ha logica, cozza però con i doveri di chi fa informazione. Se c’è un errore arbitrale che favorisce una delle strisciate che facciamo, lo nascondiamo, visto che magari è poco gradito ai suddetti tifosi? O magari lo releghiamo in un trafiletto e cediamo la copertina al parrucchiere di Vlahovic o alla storia Instagram di Cuadrado?
E’ lo stesso principio che fa finire in prima pagina il furto della Panda di Spalletti e tace su quello a casa di Dybala pochi giorni dopo? Perché il tuo pubblico gradisce sapere che a Napoli si ruba ma non vuole che si dica quando succede a Torino?

E questa è informazione? No, questa è disinformazione pura. Se racconti il calcio lo dovresti raccontare in base alle notizie che giungono, selezionandole per pertinenza e rilevanza, non scegliere quelle che ritieni più interessanti per i tifosi di una determinata squadra, altrimenti non fai informazione. Sei un giornalino pubblicitario, come quello dei supermercati.
Per i focus determinati esisterebbero i giornali locali; quelli dichiaratamente incentrati sul racconto di una squadra specifica o di un’area geografica determinata.
Ma la Gazzetta, che si fregia di essere “quotidiano nazionale”, confessa candidamente di rispondere ai tifosi di 3 squadre,e quindi un peto di Vlahovic vale più di un gol di Ruiz.
E quindi si pubblica non quello che è “giusto”, ma quello che è “gradito”.
Ma, d’altronde, se Italia è al 41° posto nel mondo per libertà di stampa non può essere proprio un caso“.

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