Claudio Anellucci, ex procuratore di Edinson Cavani, condivide il suo punto di vista critico sullo stato attuale del calcio italiano e del mercato di Serie A, evidenziando il declino nel talento e nella gestione.
CALCIO NAPOLI. Claudio Anellucci, ex procuratore dell’attaccante uruguaiano Edinson Cavani, ha recentemente rilasciato una dichiarazione che potrebbe far riflettere seriamente gli appassionati del calcio italiano. Intervenendo al programma radiofonico “1 Football Club” di 1 Station Radio, Anellucci ha messo in discussione l’attuale stato del calcio in Italia, sottolineando una tendenza al declino sia a livello nazionale che internazionale.
Declino del Calcio Italiano
“Siamo il sesto campionato per numeri, declassati addirittura rispetto a un campionato come quello turco,” ha detto Anellucci. Questo declino, secondo lui, è evidente anche a livello di Nazionale, calcio femminile e Under 21, con l’Italia che ha visto “debacle importanti” in questi settori.
Punti di Vista sul Mercato
Mentre il Milan è stato costretto a vendere i suoi giovani talenti per acquisire giocatori “funzionali,” Anellucci ritiene che Napoli e Inter siano le sole eccezioni in un mercato altrimenti stagnante. “Il Napoli ha preso dei ragazzi potenzialmente forti ma attualmente punti interrogativi,” ha aggiunto.
Direzione e Gestione del Calcio
Anellucci ha anche criticato la gestione attuale del calcio italiano. “Oggi ci sono piattaforme che sono nate per semplificare questo lavoro, ma che in realtà lo impoveriscono perché si è perso il contatto con il campo,” ha affermato. Secondo lui, questo depauperamento è simbolico di un declino più ampio che affligge il calcio italiano, un tema su cui ha anche citato l’ex calciatore Ronaldinho e il DS Meluso.
Campanello d’allarme
Secondo Anellucci, il calcio italiano sta affrontando una crisi che necessita di un ripensamento radicale, partendo dalle radici del gioco. “Meluso? Fa parte di questo discorso: è una scelta intelligente. È una brava persona e fa parte di quel calcio antico, questo mondo va rimpolpato di dignità e brave persone. Si è perso anche quel gusto di conversare su un calciatore, di conoscere l’uomo prima del calciatore quando ne si osserva uno. È diventato unme1stiere più freddo” ha concluso, sottolineando la necessità di un ritorno ai veri valori del calcio.
Nel contesto attuale, le parole di Anellucci servono come un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La questione ora è se gli stakeholder del calcio italiano prenderanno nota e agiranno di conseguenza.