Carmine Esposito ex calciatore e procuratore ha incontrato Luciano Spalletti, attuale allenatore del Napoli, ma pronto ad andare via.
A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Esposito, procuratore
ed ex calciatore, tra le altre, di Empoli e Sampdoria.
È stato ospite di Luciano Spalletti ieri?
“Mi è arrivata una telefonata alle nove del mattino ‘muoviti, scendi giù dal letto e vieni a trovarmi in albergo’. Era un anno e mezzo che non ci vedevamo. È qualcosa di bello, lui è un grande allenatore ma soprattutto un grande uomo. Mi ha fatto davvero un enorme piacere”.
Le aveva anticipato la fine dell’avventura napoletana? Quanto c’è di Spalletti nella crescita di Osimhen?
“C’è il 101%! Al di là delle qualità del giocatore, Spalletti lavora molto sul piano mentale. È un tecnico dall’intelligenza mostruosa e sul nigeriano è stato fatto un lavaggio del cervello. Ricordiamoci le litigate di Castel di Sangro… Oggi è uno degli attaccanti più forti in Europa, forse inferiore soltanto ad Haaland. Ha saputo divenire uomo squadra oltre che centravanti prolifico della squadra”.
Accardi l’uomo giusto per continuare il lavoro di Giuntoli?
“Giuntoli ha fatto qualcosa di straordinario. Per chi subentrerà sarà, dunque, molto difficile replicare l’operato di Cristiano. Pietro è un mio grandissimo amico, ed il suo carattere potrebbe consentirgli di fare ottime cose al Napoli. D’altronde, avere a che fare on ADL non è mai facile, e la prossima stagione sarà difficile non soltanto per il duro compito di riconfermarsi, ma anche per le ambizioni rilanciate dal presidente. Parlare di obiettivo europeo è un discorso che, a dire il vero, non condivido. Se l’anno prossimo dovesse accadere di uscire al primo turno a chi si darebbe la colpa?”.
Fra i calciatori azzurri chi non dovrebbe assolutamente andare via?
“Tutti i calciatori hanno fatto una stagione enorme. Vorrei sapere chi avrebbe puntato, in estate, su Kim. Approcciare al nostro campionato non è mai facile, eppure il tecnico ha affermato che si tratta di uno dei giocatori più forti mai allenati. Il lavoro del mister è stato eccezionale. A tal motivo mi sarebbe piaciuto poter vedere la continuazione di questo progetto. Non do colpe a nessuno, ma ho ascoltato la campana di Luciano e non posso che concordare“.
Kvaratskhelia è quello della prima metà di stagione o il giocatore visto negli ultimi due mesi?
“Sicuramente quello della prima parte di stagione. È un calciatore che ha delle qualità enormi. Spalletti ha detto che si tratta di un talento che potrà aspirare a divenire tra i più forti d’Europa. Ha fatto una prima parte di stagione straordinaria, e se avesse continuato anche negli ultimi due mesi il Napoli l’avrebbe già venduto a cifre faraoniche. Un giocatore forte e potente, che ha tutto per potersi affermare a livello internazionale”.
L’Empoli, seppur salvo, ha onorato il campionato Ad Empoli si insegna realmente quali siano i principi del calcio.
“Ad Empoli insegnato i principi di questo sport, ed anche il rispetto. Spesso abbiamo visto, in questo campionato, squadre che nelle ultime giornate mollavano, e non garantivano il massimo. La squadra toscana ha invece dato rispettato anche la sfida contro gli scaligeri, dimostrandosi un piccolo-grande club. È l’emblema di chi, proprio ad Empoli, muoveva i primi passi da allenatore. Ovvero Luciano Spalletti”.