Primo Piano

Due anni senza Diego Armando Maradona, Zaccone: “È fuori dal campo che sei diventato leggenda”

Due anni senza Diego Armando Maradona, l’ex giocatore del Napoli è scomparso il 25 novembre del 2020.

Sulla morte di Maradona si continua ad indagare, dato che ci sono ancora molti punti oscuri da chiarire. L’ex giocatore è andato via dal mondo terreno, ma continua a vivere nel cuore dei tifosi di calcio, ma non solo perché come sottolinea anche Maurizio Zaccone è fuori dal campo che Maradona è diventato un mito e non solo sul terreno di gioco.
In questi giorni si è tornato a parlare di nuovo con insistenza di Maradona, dopo il flop dell’Argentina contro l’Arabia Saudita, perché Leo Messi, da tutti indicato come il suo discepolo, ancora una volta non è stato capace di incidere con la maglia della Seleccion.

Morte Maradona: il messaggio di Zaccone

Ecco quanto ha scritto il giornalista Maurizio Zaccone per ricordare Maradona: “2 anni senza te.
La parte più curiosa è sempre quando gli altri cercano di capire. Di ridimensionare. “Ok, è stato un grande giocatore, ma lì si esagera sempre…” – “un grande campione, certo, ma come uomo…”. Nei limiti che ti trovano, e che ci trovano, c’è il loro limite; la loro visione incompleta. La loro incapacità di leggere. Perchè è fuori dal campo che sei diventato leggenda. E’ fuori dal campo che hai portato la stessa volontà di stare contro i più forti, dalla parte dei più deboli.

E’ fuori dal campo che hai sposato le cause perse, e le hai vinte. E’ fuori dal campo che ci serviresti maledettamente in questi giorni. E’ fuori dal campo che hai lottato contro tutti; che ti sei seduto nella parte più scomoda della storia, quando potevi scegliere la poltrona, la strada più facile; hai scelto invece la più impervia. Senza mai strizzare l’occhio al potere, ma sfidandolo. Lo sanno a Napoli e in Argentina. Lo sanno i Sud del mondo. E lo sa chi ha capacità d’analisi scevra da pregiudizi. Per gli altri sarai sempre un grande giocatore con l’aggiunta di un “ma…”. E non capiranno mai che in un quel “ma” c’è la differenza tra un campione e una leggenda. Tra chi vince in 90 minuti, e chi ha vinto per sempre“.