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De Rossi sul Napoli: “sono due anni che ve lo dico…” Poi arriva la verità su Ventura e Totti

De Rossi sul Napoli non si nasconde. Il capitano giallorosso incorona gli azzurri per lo scudetto. Daniele De Rossi però non esclude la sua Roma dalla corsa al titolo. Il centrocampista è intervenuto su Sky sport spiegando anche la verità su Ventura e il suo pensiero su Francesco Totti.

De Rossi sul Napoli

Scudetto? Sono due anni che dico che il Napoli è accreditato per vincere, mi piace come giocano. La Juve è sempre lì, dobbiamo per forza ripartire da quella partita. Un passo dietro metto noi, il campionato poi è lungo e ci sono tanti scontri diretti. Nulla è deciso ma dobbiamo stare calmi nel fare proclami dopo qualche vittoria consecutiva, dobbiamo giocarcela con tante squadre. Questo va anche a periodo, se parlavamo due settimane fa mettevamo l’Inter prima del Napoli. Abbiamo perso qualche punto ma ora ci sono partite da vincere per riavvicinarci alle squadre davanti”.

Ci dica la verità su Ventura

“Sono state dette tante cose attorno all’ultima partita, anche sul fatto che mi sono rifiutato di entrare, non è mai successo. Ho parlato di quell’episodio, è uno scambio che succede centinaia di volte. C’è stato un momento di grosso nervosismo, la cosa era delicata e la qualificazione importante. Eravamo convinti di raggiungerla, ma c’è stato qualcosa che dagli spogliatoi non dovrebbe uscire. Alciato ha raccontato la situazione, ma sono situazioni di cui non ci piace parlare. Non è giusto far uscire queste cose, c’è stato grosso nervosismo e credo fosse comprensibile. Era un momento delicato, pensavamo di uscire ma non ci siamo riusciti. Io potevo fare meglio, se penso di non giocare il mondiale per una riunione turbolenta parto da un presupposto sbagliato. Avrei potuto fare meglio nella gara che ho giocato e questo vale per tutti quanti”.

E su Totti?

“Mi piaceva più da calciatore, non mi faceva sudare e mi faceva vincere le partite. Questo è un periodo di studio, si sta ambientando bene anche grazie al rapporto con Monchi che lo aiuta. Era la sua paura, mettersi in un posto che non fosse casa sua”.