Paolo Bargiggia e Marco Bellinazzo hanno dato vita sui social ad una discussione sui bilanci del calcio italiano.
Il giornalista Paolo Bargiggia e il cronista Marco Bellinazzo si scontrano sui bilanci delle squadre di calcio italiane e sull’impatto della pandemia sugli investimenti. Bargiggia ammette di non essere un esperto di finanza, mentre Bellinazzo difende la sua conoscenza dei numeri e il suo lavoro di giornalista
Paolo Bargiggia, giornalista esperto di calcio e calciomercato, ha recentemente pubblicato un post sui social in cui afferma di non essere esperto di bilanci e di aver sempre affidato ai cosiddetti “esperti” le informazioni finanziarie. Il post fa riferimento a un vecchio tweet di Marco Bellinazzo, cronista de Il Sole 24 Ore, riguardante i ricavi e le perdite delle squadre italiane nella stagione 2018/2019. Nel tweet, Bellinazzo sostiene che Juventus e Inter hanno “imboccato la strada giusta”.
“Non ho mai scritto una riga di bilanci perché ne capisco troppo poco. Mi sono sempre affidato ai cosiddetti “esperti”… Non conosco Bellinazzo ma a distanza l’ho sempre letto, stimato e seguito. Certo che questo tweet un po’ mi ha stordito.
Bargiggia ha espresso stupore per il tweet di Bellinazzo, ma quest’ultimo ha replicato sottolineando l’importanza di conoscere la data del tweet e di avere una buona conoscenza dei numeri per evitare di esporre un collega alla “gogna dei social”.
“Ti sarebbe bastato leggere la data del tweet, avere un po’ di contezza dei numeri, aver letto qualche mio articolo sull’impatto della pandemia diverso per i club a seconda della fase espansiva o meno degli investimenti invece di esporre un collega al pubblico insulto dei social”.
Bargiggia ha poi aggiunto di non voler mai esporre un collega alla gogna dei social, ma di considerarla un rischio inevitabile quando si utilizzano i social media:
“Mai vorrei esporre un collega alla gogna dei social. I social sono pieni di haters e bimbiminkia analfabeti e la gogna purtroppo è diventata consuetudine a prescindere. Se stai sui social lo metti in conto. Sapessi a me che succede”.
