L’avvocato Eduardo Chiacchio è intervenuto a Radio Marte sul ricorso di Juve-Napoli e la possibilità di arrivare al Tar.
La corte d’Apppelo Federale ha bocciato il ricorso del Napoli per la partita non giocata con la Juve. Ora gli azzurri andranno al Collegio Federale Coni, ma si potrebbe arrivare anche al Tar, che secondo l’avvocato Chiacchio potrebbe decidere di far giocare Juve-Napoli. Parlando a Radio Marte il legale ha detto: “Il Tar può chiedere alla FIGC di far rigiocare la partita? In casi eccezionali è intervenuto anche sulle sanzioni disciplinari. Si è trattato di decisioni di carattere eccezionale, ripeto. In questo caso, però, in via cautelare, potrebbe imporre la sospensione di qualsiasi provvedimento disciplinare adottato da FIGC e CONI. Lo ha fatto, seppur in rarissime occasioni. Tutto è possibile, non possiamo escludere nulla. Anche se al momento gli sforzi saranno concentrati al Collegio di Garanzia del CONI. Ogni giudice può avere valutazioni diverse, qualcosa bisognerà cambiare nell’impostazione, magari impostare in maniera più radicata il concetto di forza maggiore. Bisogna entrare nel diritto. Questo concetto davanti al CONI potrà essere ripreso con argomentazioni diverse.
Parlando dall’esterno non conosciamo la voluminosa documentazione esaminata. Ma – continua Chiacchio – se un soggetto è convinto di andare al Collegio di Garanzia del CONI lo deve fare con convinzione, affrontando argomentazioni di diritto più che di fatto. Si valuta la situazione secondo diritto, questo aspetto dovrà essere adeguatamente motivato. Per arrivare al TAR bisogna necessariamente passare prima al CONI, quindi mi soffermerei più su questo ulteriore grado. La Federazione sarà una parte del procedimento davanti al Collegio di Garanzia. Querela contro Sandulli? Il giudice dei poteri più ampi in merito alla discrezionalità. La corte ha valutato i fatti in una certa maniera e non sono stati rispettati i principi di lealtà e lo hanno messo per iscritto, i giudici hanno discrezionalità. Hanno fatto valutazioni richiamando le norme. Tanti atti noi non li conosciamo, ci sono nozioni che ci sfuggono. Ecco perché resto prudente nelle valutazioni“.
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