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Ascierto: “I morti non vanno dimenticati. Ecco come può ripartire il calcio”

Paolo Ascierto medico oncologo dell’Istituto Pascale di Napoli è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo per analizzare la questione coronavirus.

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Le riapertura in Italia non devono far pensare che la questione coronavirus sia del tutto  passata. L’emergenza sanitaria è ancora in atto anche se ha diminuito il suo impatto. Sul problema è intervenuto anche il medico Paolo Ascierto che a Punto Nuovo Sport Show ha detto: “Nella vita faccio molto attenzione ad una morale. Noi siamo arrivati impreparati e abbiamo sottovalutato ciò che è accaduto in Cina. Può darsi che il virus andrà a scemare, non dimentichiamoci delle 30 mila persone morte, intanto proteggiamoci come possiamo“.

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In ogni caso bisogna andare avanti ed il calcio oltre che una passione è anche una grande azienda. Per questo da più parti si spinge per riprendere a giocare rispettando i protocolli di sicurezza. Anche Ascierto pensa che si possa riprendere a giocare in Serie A: “Direi di aspettare questa settimana, perché saranno passate 2 settimane dalla prima riapertura. Un altro check point sarà tra 14 giorni, ovviamente se i numeri saranno bassi si può cominciare a ragionare in maniera un po’ più rilassata. Protocollo? Se i calciatori vengono messi in sicurezza, fare un tampone ogni 4 giorni, si va oltre la sicurezza. Ritengo andrebbe bene anche settimanale, fare delle analisi sierologiche. La sierologia di per sé ci dà qualche informazione, che non sono quelle che ci dà il tampone. Non escludo una doppia considerazione“.

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