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Terremoto a Napoli e provincia: “Situazione delicata, non escludono nuove scosse”

Terremoto a Campobasso, paura a Napoli, si temono nuove scosse, allerta massima ai Campi Flegrei.

Un terremoto di 4,6 gradi è stato registrata in provincia di Campobasso. È quanto si legge sul profilo Twitter dell’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv), secondo cui l’epicentro esatto del sisma è stato individuato due chilometri a ovest di Montagano, a una profondità di 23 chilometri. Anche a Napoli e provincia la scossa è stata avvertita nitidamente generando un preoccupato “tam-tam” sui social. Molte persone spaventate hanno segnalato sui social il terremoto spiegando che in alcuni casi la propria abitazione ha risentito chiaramente della scossa.

In più di un’occasione gli utenti hanno scritto: “Qui da me ha tremato tutto, voi l’avete avvertita?”. Questa la richiesta preoccupata agli amici e parenti online. Il perché della preoccupazione a Napoli e provincia è invece correlato alla scia sismica – di entità sicura-mente minore in termini di magnitudo, ma prolungata e reiterata nel tempo – ai Campi Flegrei, dove or-mai è quotidiana la segnalazione di micro scosse (magnitudo 1-2 circa), distintamente avvertite dalla popolazione poiché superficiali e accompagnate da boati.

Nella zona della Solfatara si vive una sorta di estenuante stato d’allerta permanente: da gruppi whatsapp a gruppi facebook registrano le scosse, avvertono gli altri e si interrogano sul da farsi vista la quantità di eventi tellurici relativi alla caldera dei Campi Flegrei. Il livello giallo d’allerta sta a significare che «il sistema di sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano evidenzia alcune variazioni nello stato di attività dei Campi Flegrei», cosa ormai ben chiara a tutti. Nel febbraio 2023 nell’area puteolana sono stati registrati 278 terre-moti con una magnitudo massima 3 scala Richter.

Il geologo di Geosilsab Unimol (Università del Molise) Eugenio Auciello non esclude ulteriori scosse: “si è rotto un pezzo della faglia a ovest della seconda scossa che si ebbe il 1 novembre 2002. La situazione è delicata perché, oltre a non poter escludere ulteriori scosse anche di magnitudo maggiore, si ritiene che questo possa essere anche uno scenario più probabile rispetto a quanto precedentemente valutato”.

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