La chat WhatsApp secondo l’accusa incastra i dirigenti della Juve sulla manovra stipendi, la carta Ronaldo in primo piano.
Un una nuova svolta dell‘inchiesta Prisma sulla Juventus, è stata ritrovata una chat WhatsApp intitolata “Manovre stipendi 20-21” dei dirigenti del club, che potrebbe rappresentare la prova definitiva che anche Cristiano Ronaldo ha firmato l’accordo privato non depositato in Lega né regolarmente contabilizzato. La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per la Juventus come persona giuridica e per 12 suoi ex dirigenti apicali, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, contestando quattro ipotesi di reato, tra cui il falso in bilancio e la manipolazione del mercato.
Nella chat WhatsApp ritrovata, ristretta all’ex Ds bianconero Federico Cherubini, al suo braccio destro Paolo Morganti e al legale Gabasio, si fanno riferimenti espliciti alla famosa “carta Ronaldo” e alla sua firma sull’accordo stipendiale. Gabasio, infatti, scrive il 20 aprile 2021: “Il primo pronto a firmare è Cristiano”, a cui Morganti risponde: “Cristiano ha firmato“. Cherubini esulta poi con un “Bene!”. Non benissimo invece ora per la Juve, che si trova messa sempre più alle strette sul fronte degli stipendi in aggiunta a tutto il resto.
Secondo l’accusa, la rinuncia ad alcune mensilità sarebbe in realtà un pagamento differito, da versare anche in caso di successivo trasferimento del giocatore, e l’uso di accordi privati con i calciatori non depositati in Lega né inseriti correttamente a bilancio avrebbe alterato i bilanci della Juventus tramite plusvalenze fittizie e stipendi non contabilizzati in modo corretto. La Procura si appresta a presentare una poderosa mole di prove per dimostrare le accuse e convincere il tribunale di Torino a mandare a processo la Juve e la sua vecchia dirigenza.