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Lotito sbotta: “Alcuni club dovrebbero portare i libri in tribunale”

Il presidente della Lazio Claudio Lotito difende la solidità del club, criticando gestioni finanziarie di altre squadre.

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha recentemente preso una posizione decisa contro le pressioni e le molestie telefoniche che ha sostenuto di ricevere quotidianamente. In un’intervista esclusiva pubblicata oggi dal Il Messaggero, Lotito ha rivelato di aver richiesto il controllo dei suoi telefoni cellulari per scoprire i responsabili delle minacce e degli insulti che riceve regolarmente.

“Ho appena ricevuto una chiamata tre minuti fa, piena di minacce e insulti,” ha dichiarato Lotito. “Chiamano con numeri sconosciuti pensando di non essere scoperti, ma ora scopriremo chi sono. Vogliono che venda la società, ma la Lazio non è in vendita.”

Il presidente della Lazio ha sottolineato che il club, sotto la sua guida, è lontano dal fallimento. “Sono presidente da vent’anni e non mi sembra che la Lazio stia fallendo,” ha affermato. “Dopo la Juventus, siamo il club con più trofei in Serie A, abbiamo sempre una posizione decente in classifica, i conti sono in ordine e il fatturato è trasparente.”

Lotito ha anche menzionato la gestione finanziaria del club, contrastando le accuse di mala amministrazione. “Non sono una cicala, ma una formica. In biglietteria ho ancora il nipote di Cragnotti e non ho mai richiesto un euro per un’auto aziendale o un rimborso. Inoltre, la Consob mi ha costretto ad assegnarmi uno stipendio.”

Infine, Lotito ha fatto riferimento a una situazione controversa riguardante i contratti di alcuni calciatori, senza fare nomi espliciti (con probabile riferimento a Federico Chiesa). “Non si possono pagare stipendi da 7-8 milioni di euro l’anno,” ha detto. “Ci sono società con patrimoni netti negativi da 500 milioni di euro che dovrebbero portare i libri in tribunale.”