Nel Sassuolo di De Zerbi si parla napoletano merito del match analyst Massimo Carcarino Napoletano di Barra ed esperto di tattica.
IL SASSUOLO DI DE ZERBI
Sul quotidiano il Roma il focus del giornalista Gaetano Brunetti, su Juve-Sassuolo.
Il Sassuolo di Roberto De Zerbi è la vera sorpresa di inizio stagione, ma non troppo, conoscendo le qualità dell’allenatore che già a Foggia, Palermo e Benevento, ha mostrato intuizioni brillanti ed idee insolite per questo invecchiato e quasi logoro calcio italico.
In tanti lo paragonano a Zdenek Zeman, ma in realtà il suo modo di intendere il calcio è più vicino a Sarri ed a Guardiola, che al maestro boemo. Dopo aver battuto l’Inter all’esordio stagionale per 1-0, i neroverdi sono andati a pareggiare 2-2 a Cagliari e prima della sosta hanno dato ancora spettacolo nel 5-3 contro il Genoa al Mapei Stadium, mettendo in cascina sette punti che aprono nuovi scenari per le ambizioni della compagine di patron Squinzi.
NEL SASSUOLO SI PARLA NAPOLETANO
In questo meraviglioso ingranaggio c’è anche un po’ di Napoli, sì, proprio così, e non solo per i trascorsi del tecnico da calciatore in Riva al Golfo. Alle spalle di Roberto De Zerbi e Davide Possanzini, suo vice, c’è Massimo Carcarino, napoletano purosangue di Barra, match analyst che studia fino “allo sfinimento” le squadre avversarie preparando clip sulle varie fasi di gioco, sui punti deboli ed ovviamente di forza delle squadre avversarie.
MATCH ANALYST MASSIMO CARCARINO
Il lavoro certosino del match analyst Massimo Carcarino inizia, come sempre, il martedì con la preparazione di frame video con tutte la fasi di gioco della squadra che andranno ad affrontare. L’esperto analista barrese non perde mai di vista l’avversario, anche durante la partita, infatti, è collegato tramite pc allo staff tecnico e fornisce in tempo reale informazioni che possono cambiare l’inerzia del match. Non solo possesso palla, ma anche palle inattive, costanti di gioco, dove le squadre tendono ad attaccare di più e dove possono incappare nell’errore. Tutta questa ricerca viene poi fornita all’allenatore che non si fossilizza sui dogmi, proprio perché gli avversari cambiano di volta in volta e bisogna facilmente adattarsi in modo camaleontico.
SASSUOLO MADE IN BARRA
Il concetto di calcio del Sassuolo “Made in Barra” di De Zerbi riporta alla mente un po’ quello del Napoli di Maurizio Sarri, la costruzione della manovra parte da dietro con l’aiuto del portiere, fino ad arrivare alla prima linea, cercando di giocare sempre palla a terra. Loro la chiamano “palla pulita”, che sfrutta le peculiarità dei giocatori di maggiore qualità negli ultimi trenta metri di campo facendo arrivare sempre il pallone più “pulito” in avanti nel minor tempo possibile. Costruzione, pazienza e tanto coraggio per giocare sempre le partite a viso aperto, è questo il vero punto di forza della squadra neroverde. Il possesso palla è meno estetico è più strategico, diventa più verticale contro avversari che tendono a pressare forte, per ricavare spazio nei tempi di giocata.
MITI DA SFATARE
Le analogie tra l’allenatore del Sassuolo e Zdenek Zeman, vanno di diritto nella voce “miti da sfatare”, chi lo conosce sostiene che il bresciano non ha mai avuto tra i suoi modelli il boemo, che pur essendo un maestro, non è mai stato sua fonte d’ispirazione. Quello di Zeman è un calcio codificato, quasi dogmatico, il suo Foggia, per esempio, andava in rete sempre con gli stessi giocatori. Sublimazione del lavoro continuo ripetuto in allenamento come un Vangelo.
DE ZERBI COME GUARDIOLA
Tra i modelli seguiti da De Zerbi ed il suo staff, invece, al primo posto c’è l’innovatore numero uno del calcio mondiale: Pep Guardiola, ma anche Quique Setién del Betis Siviglia, Lucien Favre ed il giovanissimo Julian Nagelsmann. Non può mancare in questa lista l’ex comandante napoletano Maurizio Sarri, attualmente al Chelsea, ma sublime fonte d’ispirazione per tutti i giovani allenatori con idee avanguardiste come De Zerbi. Anche se, va sottolineato, che nella fase di non possesso il modo di difendere dei neroverdi è diverso da quello del Napoli, dove il riferimento era la palla e non l’uomo, e non si parla di diagonale positiva e negativa come accadeva ad esempio a Castel Volturno. Meno dogmi e più organizzazione, ma tante, tante idee e fantasia: coraggio e divertimento è il motto.
DEZERBISMO
Più Dezerbismo, quindi, che Dezerbilandia come si dice, il bello è che uno dei strateghi di questa creativa macchina neroverde è proprio napoletano, e non poteva essere altrimenti: nel calcio oltre alle idee, lo studio e l’aggiornamento, serve sempre quella dose di cazzimma che solo un partenopeo purosangue può conferire. Lavoro arduo per il buon Carcarino, i napoletani confidano anche nel suo studio per la ripresa del campionato, l’avversario Juventus è una vera montagna da scalare, ma con organizzazione, lavoro, sacrificio, divertimento ed un pizzico di fortuna, sognare si può: yes we can…