Report, Sigfrido Ranucci ha paura. le istituzioni e i colleghi hanno abbandonato il giornalista. L’inchiesta sulla Juve e il bagarinaggio ha fatto rumore solo tra la gente.
Sigfrido Ranucci, dopo la puntata di Report sulla Juve e il Bagarinaggio, dichiara di aver paura ma di non volersi fermare. Il giornalista ha rilasciato in merito alcune interessanti considerazioni alla trasmissione “si gonfia la rete” in onda su Radio Marte. Ecco quanto evidenziato.
PAURA
“Se ho paura? La paura c’è sempre. Se non ce l’hai, metti anche a rischio la tutela di chi ti è vicino. Sono stato un anno e mezzo sotto scorta, non l’ha saputo nessuno, nemmeno i miei familiari, dopo un’inchiesta svolta in Sicilia. Ho paura anche adesso. Ho paura dei nostri colleghi, che hanno riportato frasi senza chiederci il contraddittorio. I colleghi lasciano che Agnelli ci accusi di falsità senza il contraddittorio. Sono abituato alla solitudine ed è la cosa che mi fa più tristezza in tutto questo. Mandare Dominello in Questura è come mandare Dracula a gestire la banca del sangue…“.
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INCHIESTA SU JUVE E BAGARINAGGIO
“Mostreremo altre intercettazioni e testimonianze. Andrea Agnelli sostiene che abbiamo mostrato falsità, ma noi dobbiamo difendere chi paga il canone, perché le persone sono i nostri azionisti. Manderemo in onda altri contributi che faranno chiarezza sulla verità dei fatti. Non ci sarà un’altra puntata, ma un aggiornamento. Ci aspettavamo una reazione dalle istituzioni, ma qualcuno ha detto che mostriamo solo roba vecchia. Abbiamo avuto più soddisfazione nel vedere lo stupore della gente. Impressiona che la Juventus sia costretta, per quieto vivere, ad appaltare la sicurezza dello stadio a pregiudicati e gente vicina alla ‘ndrangheta“.