L’antico porto di Partenope scoperto vicino Castel dell’Ovo. Serviva ad offrire un riparo alle navi dell’epoca, che approdavano nella colonia di Palepoli/Partenope, stanziata sulla sommità di Pizzofalcone.
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L’antico porto di Partenope
NAPOLI Un banco ed una cresta di tufo sui fondali a poche centinaia di metri dal Castel dell’Ovo. Nel primo un canale largo 36 metri ed un tracciato più stretto, che potrebbe essere stata una strada. Nella seconda quattro gallerie. Sono i possibili resti dell’approdo dell’antico porto di Partenope.
La colonia di Palepoli/Partenope
Il porto serviva alle navi dell’antica colonia di Palepoli/Partenope, stanziata sulla sommità di Pizzofalcone tra la metà del VII e del VI secolo avanti Cristo. È interessantissima e suggestiva l’ipotesi che prende consistenza a conclusione della prima campagna di rilevamento condotta da una squadra capitanata dall’archeologo subacqueo Filippo Avilia e finanziata dal dipartimento di studi umanistici della Libera Università di Lingue e Comunicazione(Iulm).
Caratteristiche dei resti dell’antico porto di Partenope
Il porto, o meglio l’approdo che potrebbe essere stato scoperto aveva naturalmente caratteristiche del tutto diverse dagli scali marittimi di epoca moderna o contemporanea.
«Serviva – ha raccontato il professore Avilia – ad offrire un riparo alle navi dell’epoca, che avevano una struttura molto leggera ed erano tirate in secca. Sono stati effettuati studi anche di carattere geologico e meteo marino.
Questi ultimi per verificare l’ipotesi che quella insenatura potesse offrire un buon riparo alle imbarcazioni, in virtù della collina di Pizzofalcone, e dai venti di nord ovest grazie alla collina di Posillipo».