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Patteggiamento Juve. Quattro illeciti cancellati con una ridicola ammenda che vale meno di Lamanna. La gioia di Gravina

Patteggiamento della Juventus: il club accetta di pagare una multa di 718mila euro e rinuncia a ogni ricorso, il commento di Ziliani.

La sentenza è arrivata: la Juventus è stata multata per 718mila euro e ha rinunciato a tutti i ricorsi. Il Tribunale Federale ha ratificato l’accordo tra la Procura Federale e il club bianconero riguardo all’udienza sulla manovra stipendi, un aspetto derivante dall’indagine penale “Prisma” della Procura della Repubblica di Torino.

Questa decisione comporta che i dieci punti di penalizzazione per le plusvalenze sono ora definitivi. Tuttavia, per il verdetto finale, si dovrà attendere la decisione dell’UEFA.

Non subisce modifiche la classifica della Serie A con la Juventus che, resta ancora in corsa per la qualificazione alla prossima Europa League. Quattro colossali illeciti cancellati in un sol colpo.

“Patto del Silenzio”: Il patteggiamento da 718mila euro della Juve

Secondo quanto scrive il giornalista Paolo Ziliani: “ La Juventus, ha risolto quattro enormi accuse illecite con una multa apparentemente insignificante di 718mila euro.  Un vero e proprio bagno di sangue, per la Juve, se si pensa che per la sola plusvalenza fittizia di Francesco Lamanna passato al Novara in una delle tantissime operazioni di mercato, una delle 42 oggetto del processo finito con la condanna dei massimi dirigenti e con la penalizzazione di 10 punti in classifica del club, la Juventus iscrisse a bilancio 900 mila euro. Questo significa che di quei 900 mila euro del solo Lamanna, tolti i 718 mila della multa nelle casse sociali bianconere rimarranno solo 182 mila euro”.

Ziliani aggiunge: “Un sacrificio sanguinoso, anche se la Juventus si consola pensando alle centinaia di milioni illecitamente messi a bilancio con tutte le altre 41 plusvalenze fittizie, con le manovre stipendi e con altre le altre operazioni opache che non saranno più oggetto di processo perchè, appunto, pagando 718 mila euro il club bianconero ha emendato tutte le sue colpe, addirittura rinunciando – per il bene del calcio italiano che rischiava di impantanarsi in lungaggini giudiziarie che non fanno il bene di nessuno – a ricorrere contro i 10 punti di penalizzazione ricevuti per le plusvalenze e contro le inibizioni ai dirigenti apicali.

Tranne il presidente Agnelli, che facendosi forte della sua specchiata onestà ha deciso di andare ugualmente a processo, il 15 giugno, sguardo fiero e petto in fuori. Si chiude così un’altra edificante pagina della storia del calcio italiano.“Ora si può guardare con maggiore serenità al futuro”, ha commentato – lo ha detto davvero – il presidente FIGC Gabriele Gravina brindando allo straordinario brand della Juventus con il suo altrettanto straordinario brandy preferito”. Ha concluso Ziliani.