Parla Callejon lo spagnolo racconta del Napoli, del sogno scudetto e di Sarri. Non gli pesa la mancanza del gol ma ha voglia di realizzare un suo desiderio.
Al Corriere dello sport parla Callejon
“Chi ci vede giocare si diverte. A giugno ho due appuntamenti: scudetto e Mondiale, purtroppo manca la Champions“.
Il goal manca da un po
“Ho smesso da un po’, come mia cattiva abitudine in questo periodo dell’anno. Ma riprendo in fretta”
Si può parlare di crisetta?
“Esagerati che siete! E’ una flessione momentanea e umana, con tante partite in rapidissima successione. Ci può stare che accada e non bisogna farne un dramma. Anzi: bisognerebbe pensare che, nonostante tutto, restiamo un punto dietro l’attuale capolista”.
Qualcosa vi manca…
“Intanto, Ghoulam e Milik, due infortuni che ci hanno tolto tanto. Ma siamo consapevoli che questi sono i rischi del mestiere e vanno fronteggiati. E poi è vero che siamo meno travolgenti che in settembre o in ottobre. Ma penso che ciò sia la norma: toccherà anche agli altri”.
Higuain e la Juventus vi hanno tolto il sorriso.
“Ci hanno semplicemente battuto: 1-0 per loro, senza che lo meritassimo. E’ una sconfitta che fa male, per come è maturata ma anche perché ci ha tolto la possibilità di staccarli in maniera ragguardevole. Però non ne abbiamo fatto un dramma, né vivremo con quel tarlo dentro”.
La Juventus è un’ossessione?
“Assolutamente no. E’ una sconfitta. Basta”.
Comanda l’Inter.
“Spalletti l’ha cambiata. E’ difficile farle gol, come si vede è stato impossibile batterla”.
Per il titolo è una corsa a cinque?
“Direi di sì, siamo tutte lì in otto punti, gli scontri diretti si sono quasi tutti giocati ed hanno sottolineato uno straordinario equilibrio”.
I più belli chi sono?
“Ma noi, ovviamente. E lo dico senza presunzione. Chi ci vede giocare, si diverte; però garantisco che accade la stessa cosa a noi che siamo in campo: avvertiamo un senso di allegria, che dà energia”.
Oltre lo scudetto ci sono altri piccoli-grandi desideri da realizzare.
“Vorrei poter avere la possibilità di giocare un anno con il mio gemello Juanmì. Il legame che c’è tra noi due è fortissimo, abbiamo la necessità di sentirci ripetutamente, anche cinque-sei volte al giorno, anche solo per chiederci, in video telefonata, come siamo, cosa stiamo facendo.