Calciomercato Napoli

REPUBBLICA: “Il Napoli non riesce più ad autofinanziarsi attraverso le cessioni. 95 milioni a rischio”

Il Napoli non riesce più ad autofinanziarsi attraverso le cessioni. L’emergenza Covid ha stravolto il mercato, in pericolo 95 milioni.

Il Napoli non riesce più ad attuare l’autofinanziamento basato sulla compravendita dei giocatori, ne parla l’edizione odierna del quotidiano la Repubblica:

Il player trading”, metodo di autofinanziamento basato sulla compravendita dei giocatori, con cui Aurelio De Laurentis aveva fatto abilmente la sua fortuna nel calcio. Mantenendo in attivo quasi sempre i conti del club e permettendo di conseguenza agli amministratori (scelti quasi tutti nella cerchia familiare) di dividersi alla fine di ogni stagione dei rispettabili compensi.

Il segreto del presidente era generare delle plusvalenze: comprando dei giocatori per un prezzo relativamente più basso, valorizzandoli e poi mettendoli sul mercato a cifre di molto superiori: o stabilendo nei loro contratti delle clausole rescissorie o cedendoli al migliore offerente.

Lavezzi, Cavani, Higuain e Jorginho erano stati i pilastri del sistema: le operazioni simbolo del modus operandi del Napoli, additato come esempio virtuoso dal punto di vista economico per la invidiabile solidità dei suoi bilanci, salvaguardati anche a costo di mettere un limite alle ambizioni sportive.

Per questo non è mai arrivato lo scudetto, ma i ripetuti piazzamenti in zona Champions – sommati ai benefici effetti del player trading – avevano consentito lo stesso a De Laurentiis di godersi senza particolari stress i vantaggi della sua gestione: oculata e allo stesso tempo proficua”.

Il quotidiano aggiunge: ” Il presidente si era fatto scivolare addosso tutte le critiche per non aver investito a lunga scadenza nel nuovo stadio, nel settore giovanile o per rinforzare l’organigramma della sua società, che a 18 anni dalla rinascita dopo il fallimento continua a non avere una sede in città e nemmeno un centro sportivo di proprietà.

Non serviva in tempi di vacche grasse generare altre forme di sostentamento per il Napoli e senza l’imprevisto terremoto causato dal Covid il tranquillo tran tran azzurro sarebbe dunque andato avanti per molte altre stagioni.

 Invece il meccanismo s’è bloccato all’improvviso e De Laurentiis è stato nel cortocircuito più sfortunato dei suoi colleghi, avendo investito molto negli acquisti proprio prima dell’emergenza Covid.

Tra scadenze e mancati rinnovi il Napoli si ritrova con il cerino in mani e potrebbe perdere ben 95 milioni. Un esempio pratico sono i 55 milioni di valutazione per Fabian Ruiz e i 40 di Koulibaly, che potrebbero restare senza rinnovare e liberarsi a parametro zero”.