Napoli, Arkadiusz Milik parla al portale Przeglad Sportowy. L’attaccante risponde alle critiche ed elogia i tifosi napoletani.
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Arkadiusz Milik sta forse vivendo il periodo peggiore da quando gioca con la maglia del Napoli. Lo stato di forma non eccellente, i ripetuti infortuni e la poca lucidità sotto porta, hanno messo ai margini uno degli attaccanti più promettenti d’Europa.
Quelle due cose che rendono Milik un giocatore sopra la media
Se il talento di Milik è il risultato, più che di un dono naturale, di una razionalizzazione delle proprie risorse, fisiche e tecniche, questo non significa che non riesca, in alcune situazioni, ad avere un’efficacia sopra la media.
Uno dei pregi migliori di Milik è l’istinto nella ricerca del movimento in area di rigore. Sia in situazioni di transizione, che di attacco posizionale, Milik riesce ad attaccare l’area con i tempi giusti. Capisce bene quando allargarsi sul secondo palo e quando tagliare sul primo palo, e la sua forza fisica in area di rigore è difficile da gestire per le difese. Quando arriva da lontano, sia su un cross basso che alto, Milik esprime una potenza rarefatta da vero centravanti.
Anche in fase di finalizzazione rimane però limitato dallo scarso uso del destro, che lo porta a una ricerca dei punti di impatto col pallone spesso cervellotici.
Quando il contesto di gioco lo forza alla conclusione col destro i risultati sono il più delle volte scoraggianti.
In generale però Milik è piuttosto freddo davanti al portiere e la capacità di costruirsi conclusioni col piede forte è ottima. A quel punto difficilmente sbaglia, perché è soprattutto il modo in cui Milik calcia col sinistro a lasciar pensare che potrebbe spiccare anche in contesti di alto livello. Il tiro in porta è l’unica giocata che a volte forza, perché è l’unica su cui è abbastanza sicuro di poter essere più o meno sempre efficace.
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Milik a Przeglad Sportowy
L’attaccante del Napoli, Arkadiusz Milik,ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale pollacco Przeglad Sportowy:
Critiche: “Quando arrivano, spengo Instagram e twitter, ma anche il telefono. E così questo aspetto scompare dalla mia dimensione. E’ l’unico modo per non perdere la testa.
In generale guardo da chi arriva la critica: mi interessano quelle dei familiari, dell’allenatore o dei tifosi della squadra per cui gioco. Degli anonimi su internet non mi interessa nulla.
Llorente: “Sono contento che un calciatore simile sia arrivato a Napoli. E’ un calciatore esperto da cui posso imparare molto. E’ forte di testa e sa duellare coi difensori avversari. La concorrenza non ha mai fatto male a nessuno”.
Infortuni: “Mi sono chiesto: ancora? Perchè sempre a me? In quei momenti devi prenderti cura solo del tuo corpo. Sono un professionista di alto livello, ma non posso negare che è stata dura”.
Gol mancati contro il Genk: “Mi sentivo bene, ero attivo e sono arrivati segnali positivi. Sono rammaricato per non aver segnato. Non gioco con continuità da un mese, mi serve fiducia in me stesso e la forma arriverà col tempo.
Un attaccante per essere efficace deve tenere conto di alcuni aspetti: da quanto giocai e da come sta giocando la squadra.
Arek Milik e il Napoli
A Napoli c’è molto turnover e rotazione della rosa, si cambia spesso anche la posizione e quando accade si va in confusione. Però non voglio trovare scuse, c’è sempre da combattere”.
La stagione: “A inizio campionato ho subito un infortunio ed ho perso il posto da titolare. In allenamento faccio sempre del mio meglio per convincere Ancelotti, ma alla fine è sempre lui che sceglie la formazione.
Attendo con ansia di poter dimostrare chi sono per guadagnare il posto in squadra”.
Esperienza a Napoli: “Ho cambiato casa da poco, ora vivo in un posto più tranquillo. A Napoli c’è un clima molto caldo e la gente qui vive di calcio.
I tifosi commentano ogni partita, conoscono ogni giocata. Criticano pure, ma quando ti vedono ti incoraggiano sempre e mi augurano sempre il meglio”.