Ancelotti lavora per ritrovare un Napoli formato Liverpool. Dopo nove partite la squadra è ancora un cantiere.
[wp_ad_camp_1]
Ancelotti è alla ricerca del vero Napoli, provando a capire quale sia. La risposta per certi versi è facile: quello visto contro il Liverpool.
Grande intensità e ritmo, squadra sempre corta e attenta contro un avversario fortissimo, che tra l’altro da quel 17 settembre ha sempre vinto (5 volte fra Premier e Coppe), mentre invece gli azzurri hanno balbettato in campionato (1 sconfitta e un pari) come in Champions (altro pareggio a Genk).
I dubbi di Ancelotti
Ancelotti ha soprattutto un rimpianto che riguarda il campionato. Sì, perché con Maurizio Sarri appena arrivato alla Juventus e Antonio Conte all’Inter il Napoli doveva sfruttare il vantaggio di ripartire da Carlo Ancelotti che aveva un gruppo già testato e con gli innesti giusti – come sono stati ritenuti dallo stesso tecnico poteva avere un valore aggiunto.
Carlo Ancelotti, scrive la Gazzetta dello sport, sta riflettendo sul perché del calo della sua squadra nelle prestazioni, oltre che nei risultati. Però riguardando cosa è successo in queste prime nove gare qualcosa stride.
Al di là del turnover e di qualche infortunio il tecnico ha proposto nove formazioni diverse in altrettante gare. E con almeno tre moduli diversi: è partito col 4- 2-3-1, tornato al 4-4-2 dopo le prime due di campionato con esperimenti di 4-1-4-1 e passaggi momentanei al 4-3-3.
[wp_ad_camp_2]
Il Napoli deve ritrovare continuità e rendimento
Ne deriva anche che diversi giocatori, specie i centrocampisti, si sono cimentati in ruoli diversi. E se è vero che l’allenatore ha voluto giocatori eclettici in mediana, è altrettanto vero – in assoluto e non solo per il Napoli – che gli automatismi nascono dalla ripetizione di movimenti e se si cambia spesso ruolo magari qualcuno potrebbe soffrirne.
La girandola di giocatori e ruoli più di non dare riferimenti agli avversari, sembra averli tolti agli stessi azzurri. Nulla è perduto In Champions la squadra è messa bene, a patto che non perda a Salisburgo.
E in campionato, pur avendo due punti in meno di un anno fa, il Napoli è sempre a sei punti dalla vetta e tutto può ancora succedere. A patto di trovare la strada per la continuità di rendimento, perché i mezzi non mancano di sicuro a questa rosa.