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REPUBBLICA – Napoli, De Laurentiis vara un nuovo codice. Cinque i punti fondamentali

Aurelio De Laurentiis adotta un nuovo codice. Cinque i punti fondamentali alla base della scelta del presidente.

Nuovo codice De Laurentiis per il Napoli.  Mercoledì 30 giugno il conferenza stampa, il patron solleverà il drappo sul nuovo Napoli. Antonio Corbo, su Repubblica anticipa le scelte del patron azzurro:

Aurelio De Laurentiis solleverà un po’ per volta il drappo che copre il suo nuovo Napoli. Comincia mercoledì a Roma. Più che il giorno, conta la data. Trenta giugno. Quando termina la stagione più infelice della sua presidenza, la 17esima. Ha bruciato la Champions e una cinquantina di milioni pareggiando con un Verona allo sfascio. Non ha cancellato la macchia del 5 novembre 2019, una rivolta che ha lasciato altre tensioni fino alle ultime ore del campionato”.

Corbo aggiunge: “Uno scenario che fa prevedere le linee guida del nuovo Napoli, quando De Laurentiis uscendo dal cupo smog del silenzio stampa chiarirà finalmente alcuni dei troppi punti oscuri del Napoli”.

  1. Chissà se la squadra sarà ricostruita secondo canoni europei: meno grazia e più forza. Meglio se si racconta a Spalletti che l’elogio del palleggio si è fermato con i 91 punti di Sarri e gli splendori di Mertens. Tutto è poi svanito. Il futuro è la prepotente cavalcata di Osimhen, la conversione del gioco da orizzontale a verticale, le aggressioni da preferire ai ricami.
  2. Il Napoli come quasi tutti i club europei entra in una fase più austera. Sono eccessivi 140 milioni lordi di stipendi, dirigenti compresi, per finire in Europa League. Ogni giocatore ha diritto a chiedere rinnovi a cifre più alte. Il club ha il dovere invece di ascoltare il mercato. Semplice: i più richiesti sono ceduti o trattenuti con contratti più robusti. Accade in ogni azienda, clinica, industria, redazione. Si aumenta lo stipendio solo a manager, chirurgo, ingegnere o firma che la concorrenza vuol soffiare. In tempi così grami, una società si limita altrimenti a rispettare. Sarà così per tutti, anche per Koulibaly, Fabiàn Ruiz, Insigne e altri.
  3. La scelta di Roma per la conferenza mira a coinvolgere la stampa estera. Il Napoli è un prodotto da sistemare meglio nel marketing, è vero. Ma ancora prima del Napoli, De Laurentiis dovrà promuovere se stesso. La sua immagine è scolorita dal silenzio stampa come da fluviali esternazioni. Più che dei brevi cenni sull’universo, il tifoso aspetta parole chiare. Vuol sapere che Napoli sarà.
  4. Mercato più avaro ma senza sprechi e più competenza, non solo i 20 milioni per Lobotka fanno discutere.
  5. Basta screzi, giocatori spediti in tribuna, liti tra allenatore e società. È l’ora di un nuovo codice. Lo stile dà più vittorie, quando c’è.