Il direttore sportivo elogia il talento di Pasquale Mazzocchi e analizza le prospettive della squadra sotto la guida di Conte.
Nel corso della trasmissione “Un Calcio alla Radio – 3° Tempo” su Radio Napoli Centrale, Walter Sabatini, direttore sportivo di grande esperienza, ha rilasciato dichiarazioni entusiastiche riguardo al Napoli e a un giocatore in particolare: Pasquale Mazzocchi.
Napoli: Un’Impennata Sotto Conte
Sabatini ha iniziato la sua analisi parlando dell’impatto di Antonio Conte sulla squadra: “Il Napoli ha mostrato un’impennata straordinaria sia dal punto di vista nervoso che tecnico-tattico. La classifica si sta accorciando, e il Napoli può puntare ai massimi obiettivi, nonostante l’attenzione principale rimanga sulla Champions League”.
Sottolineando l’importanza del presidente De Laurentiis, Sabatini ha affermato: “A Napoli si fa ciò che dice De Laurentiis, un leader che ha portato grandi risultati in vent’anni”.
Mazzocchi: Un Talento da Non Sottovalutare
Uno dei passaggi più significativi dell’intervento di Sabatini riguarda il giovane Mazzocchi. “Con me ha fatto sei mesi straordinari. È un ragazzo umile ed educato. Se qualcuno dice che non è allo stesso livello degli altri del Napoli, non sono d’accordo. È un giocatore che vince quasi tutti gli uno contro uno e ha un’abilità nel crossare di alto livello. Io lo prenderei in qualsiasi squadra”, ha affermato con convinzione.
Sabatini ha anche parlato di potenziali rinforzi per il Napoli, esprimendo stima per McTominay e Gilmour. “McTominay è un giocatore che può fare la differenza, con la sua fisicità e abilità nel dribbling. Gilmour è altrettanto importante, specialmente nelle seconde palle”, ha dichiarato, lasciando intendere che il mercato può ancora portare grandi opportunità per la squadra partenopea.
Parlando di Lukaku e del suo rendimento sotto la guida di Conte, Sabatini ha tracciato un parallelismo con la propria esperienza passata:
Lukaku? Quando quelli come Lukaku fanno ciò che fanno con questo allenatore… è un po’ come quando Rudi Garcia mi chiese Gervinho che mi sembrò un dilettante. Sono andato a prenderlo perché insieme avevano vinto un campionato ed è stato spettacolare per un anno, faceva delle partite incredibili e non lo prendeva mai nessuno. L’anno dopo ho dovuto darlo via, perché era incostante e iniziava a rompere le palle. L’ho venduto in Cina e ho preso El Shaarawy e Perotti.
L’esonero di De Rossi e la nuova guida di Juric
Qualche parola sulla Roma, su Ivan Juric e sull’esonero di De Rossi:
“Juric? Può far tanto, è un ottimo allenatore, ha grinta e voglia di fare, oltre che la capacità di trasferire ai giocatori il suo focus. De Rossi è un allenatore magnifico, la cosa che mi fa più arrabbiare è che nessuno a Roma si occupa di calcio. Nel primo tempo a Genova ha fatto benissimo, meglio di così non può giocare.
C’era un’armonia tecnica in campo percettibile, come si fa a non vedere questa cosa? Poi hanno fatto un comunicato che non perdonerò mai, hanno comunicato l’esonero di De Rossi dicendo che era per ‘il bene della squadra’. Ma come vi permettete? Come vi permettete di dire un allenatore che vive a Trigoria da due mesi e per la Roma morirebbe? Quale bene della squadra? È un comunicato offensivo. Io non gioco con le parole, le parole sono importanti”.