Le Interviste

Breda: “Napoli? Il cinismo arma in più quest’anno. Con Ochoa Salernitana sempre più internazionale”

Breda ritiene che il cinismo è l’arma in più quest’anno del Napoli, mentre con Ochoa la Salernitana è sempre più internazionale

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Breda, ex calciatore ed ex allenatore della Salernitana.

Mazzocchi è pronto per un top club? “Ha mostrato cose importanti. È un ragazzo che vuole costantemente migliorarsi, anche la società ha creduto tanto nelle sue qualità, ha intravisto in Pasquale il desiderio di crescere continuamente e fare sempre meglio. Dare continuità ad un periodo di forma sarebbe stato fondamentale, peccato per l’infortunio“.

Ochoa ha firmato per la Salernitana: colpo internazionale? “Il club e il presidente stanno creando un’immagine internazionale. Con l’arrivo di Ocha si va verso questa direzione. Dispiace comunque per Sepe, ma le strategie interne vanno condivise tra società e allenatore. A Salerno forse era necessario intervenire sul mercato per rinforzare altri ruoli, ma è stata presa questa decisione…“.

Esiste ancora il romanticismo nel calcio? “Ogni situazione è differente, ma di solito non faccio questi ragionamenti. Ho fatto eccezione per Salerno, ma è una questione di rispetto perché il nostro incarico è pur sempre una professione, ma anche un’esperienza emotiva“.

Per Breda il Napoli meritava di vincere lo scudetto anche l’anno scorso

Il Napoli merita di vincere lo scudetto? “Il club meritava anche prima di vincere un trofeo, anche l’anno scorso è stata gettata via una chance importante, perdendo tante partite con squadre abbordabili. Il Napoli ha una qualità enorme, oltre un cinismo incredibile, l’arma in più di quest’anno”.

Mourinho potrebbe lasciare la Roma per allenare il Portogallo: bilancio positivo? “Non sarebbe pienamente positivo il bilancio. Ha vinto la Conference l’anno scorso, ma la squadra non esprime un buon gioco. Negli ultimi due anni la Serie A è stato il campionato degli allenatori. Mourinho ha recuperato terreno rispetto ai suoi colleghi, ma esclusivamente dal punto di vista emotivo, poiché il gioco espresso non è esaltante. Alla Roma non è un ciclo terminato, ma non c’è un percorso delineato; José potrebbe prendere in considerazione l’idea di approdare sulla panchina del Portogallo“.