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RETROSCENA – A Benevento si scommette sul “2” e rivendicano San Gennaro. Una frase bellissima sul paradiso

A Benevento si scommette sul “2”. Derby all’insegna della cabala e della religione. I sanniti rivendicano San Gennaro e citano il paradiso. Ma vince la scommessa 

 

BENEVENTO – La Repubblica svela il retroscena:  La lavagna degli allibratori racconta impietosa un derby già scritto, i numeretti accanto alla vittoria dei giallorossi sono giganteschi e toccano quota 26. Suggeriscono insomma che, per vincere al San Paolo, a Marco Baroni servirebbe più o meno un miracolo.

A Benevento rivendicano San Gennaro

Il santo a cui votarsi, in realtà, ci sarebbe: San Gennaro è stato il primo vescovo di Benevento, come ricorda l’epigrafe sotto la sua statua in Cattedrale, e, per quanto l’agiografia sia incerta a riguardo, la città sannita da tempo ne rivendica anche i natali, al punto che il Comune anni fa arrivò a comprare anche la presunta casa del santo nel rione Triggio, cuore storico del capoluogo. A giugno, con la promozione in A, l’arcivescovo Felice Accrocca regalò una battuta: «Su San Gennaro giochiamo un derby, chissà quante risate si starà facendo da lassù».

Una frase bellissima sul paradiso

Uno sguardo al cielo, in quei giorni, lo rivolse anche il presidente Oreste Vigorito, mentre pensava al fratello Ciro, giornalista e uomo di sport, che lo convinse a rilevare il club nel 2006 in C2: è scomparso 7 anni fa, a lui è intitolato lo stadio. «I napoletani quando vanno in paradiso tornano solo a Napoli. Noi siamo sanniti, preferiamo rimanere in paradiso», promise allora l’avvocato originario di Ercolano, padrone di un impero eolico con l’azienda Ivpc: con la famiglia vive in una villa alla Gaiola, e a Fuorigrotta ha aperto il Caravaggio Sporting Village, un complesso sportivo che include “una scuola di nuoto a regola d’arte”, slogan coniato dal testimonial Massimiliano Rosolino.

Unico neo: la questura di Napoli ha negato una scorta addizionale di biglietti

I 1100 biglietti riservati ai sostenitori giallorossi sono stati venduti in un amen, la questura di Napoli ha negato una scorta addizionale “in quanto, non essendovi incontri precedenti tra le due compagini, non si possono escludere intemperanze tra le due tifoserie”.
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