Lothar Matthaus non vende la maglia di Maradona della finale di Messico 86. L’ex calciatore ha rifiutato una valanga di milioni.
Diego Maradona ha consacrato al sua leggenda nel mondiale di Messico, 86, quella competizione regalò al mondo il gol del secolo contro l’Inghilterra e la mano de Dios a simboleggiare la rivincita dell’Argentina contro i britannici.
La finale di quel mondiale fu tra Agrentina e Germania, a fine partita Diego Armando Maradona scambiò la maglia con Lothar Matthaus. Non poteva sapere s che dopo qualche decennio sarebbe diventata un cimelio dal grandissimo valore economico, come racconta lo stesso ex attaccante dell’Inter.
Matthaus: “la maglia di Maradona della finale di Messico 86 non è in vendita”
Lothar Matthaus ai microfoni del Daily Mail rivela un retroscena sulla maglia di Maradona della finale di Messico 86:
“Non ho mai voluto vendere quella storica maglia. C’è stata una super offerta di quasi otto milioni di euro, ma alla fine ho rifiutato. Diego è stato il più grande dei miei tempi. Nessuna persona al mondo ha fatto quello che ha fatto lui con un pallone da calcio. Diego è un dio in Argentina, ecco perché è stato speciale regalargli la maglia”.
Il mese scorso Matthaus ha restituito la maglia di Maradona all’ambasciatore argentino a Madrid:
“Non ho mai pensato: voglio i soldi per questa maglia. È stato un piacere per me restituirla al popolo argentino”.
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Messico 1986: quando Maradona vinse un Mondiale da solo
Quel campionato del mondo verrà tramandato ai posteri come quello della consacrazione definitiva di Diego. Dalla Mano de Dios allo slalom contro gli inglesi. La storia di un’impresa leggendaria da raccontare ai nipoti per ricordare che c’è qualcuno che ha avuto l’onore di vedere in azione il dio del calcio.
La storia si fa leggenda.
Il 22 giugno 1986 allo stadio Atzeca l’Argentina incontra l’Inghilterra. La partita ha un significato politico ben preciso perché quattro anni prima il regime militare argentino aveva scatenato la guerra delle Falkland aggredendo le isole Malvinas che appartenevano al Regno Unito e costringendo a un intervento militare la prima ministra Margareth Thatcher.
I britannici vincono e The Iron Lady fonderà su quel trionfo gran parte del suo appeal elettorale negli anni successivi. Ma gli argentini vogliono prendersi una rivincita sul campo di gioco. Al 51′ del secondo tempo, quando la partita è ancora sullo 0 a 0, Maradona riceve palla sulla tre quarti, salta due inglesi come se fossero birilli e appoggia a Valdano andando a fare la sovrapposizione in area con poche speranze vista la sua altezza e la presenza del “gigante” Shilton tra i pali. Un rimpallo, ed ecco il campanile su cui il mitico portierone inglese comincia ad accennare l’uscita.
La mano de Dios
Forse è un po’ in ritardo, di certo quello che vedono gli spettatori è che quando sono entrambi vicini al pallone Maradona arriva prima di lui e manda la palla in rete. I replay chiariranno come sia stato possibile: Diego ha toccato il pallone con la mano, l’arbitro non se ne è accorto, il goal è valido e nell’intervista a fine partita Maradona dirà che a mandare il pallone in rete è stata “la mano di Dio”.
Qualcuno in campo se ne è accorto ma quattro minuti dopo El Pibe de Oro si farà perdonare l’antisportività realizzando il goal che tutti abbiamo sognato di fare da bambini.