Due giorni di pausa: poi Sarri dovrà lavorare senza 13 giocatori. Sosta benedetta o sosta maledetta? Sicuramente la seconda.
di Dario De Martino per il Roma
Maledetta sosta
NAPOLI– Sosta benedetta o sosta maledetta? Sicuramente la seconda. Il Napoli visto al San Paolo contro il Cagliari non ha certo bisogno di pause, anzi, sarebbe bene continuasse a giocare senza fermarsi. E poi pausa non sarà, perché la maggior parte degli azzurri non si potrà riposare, ma sarà costretta a giocare due partite in settimana con viaggi lunghi e stressanti e senza allenarsi insieme a Sarri. Insomma, solo danni per Maurizio Sarri, che si è lamentato spesso dei troppi impegni delle squadre, soprattutto a causa dell’incidenza degli impegni delle selezioni nazionali.
La settimana più delicata
Sarri sarà costretto a preparare la settimana più delicata di questo avvio di stagione con pochi giorni a disposizione per lavorare con tutta la squadra. In sette giorni, dal sabato 14 a sabato 21, il Napoli affronterà in serie Roma, Manchester City e Inter. Le prime due in trasferta, l’ultima al San Paolo. Due test molto impegnativi in campionato, quasi da scontro diretto per lo scudetto, e l’ostacolo più elevato da superare in questo girone di Champions in cui la qualificazione non è per nulla scontata.
Lavorare senza 13 giocatori
Per preparare questa settimana infernale, Sarri avrà pochissimo tempo. Certo, lui in video potrà studiare al meglio le squadre da affrontare, ma per spiegare ai suoi ragazzi quali movimenti fare sul campo ci sarà pochissimo tempo. La maggior parte della squadra sarà impegnata con le nazionali e tornerà solo pochi giorni prima della sfida contro i giallorossi.
Callejon falso nove
Non ci sarà nemmeno Josè Maria Callejon. L’esterno spagnolo è rientrato tra i convocati della sua nazionale dopo quasi un anno. Un’assenza non da poco per il tecnico che avrebbe voluto provarlo come falso nove in queste settimane, così da avere una soluzione pronta per sostituire Mertens quando il belga vorrà tirare il fiato. Niente esperimenti, invece, non ci sarà lo spazio per lavorare né per le partite successive né su nuove soluzioni tattiche, perché la maggior parte della squadra non sarà a Castel Volturno.
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