La Juve si mangia le mani: affarone saltato a un’ora dal gong | Il calciatore doveva solo firmare

Comolli

Comolli - fonte lapresse - napolipiu.com

Il calciomercato è sempre imprevedibile. Gli affari possono saltare anche quando sembra tutto definito e ok.

Il calciomercato è un mondo affascinante e allo stesso tempo spietato, dove nulla può essere dato per scontato fino al momento della firma. Trattative considerate ormai chiuse possono improvvisamente saltare per dettagli burocratici, divergenze economiche o semplici cambi di strategia da parte dei club. È proprio questa imprevedibilità a renderlo uno spettacolo seguito con passione da milioni di tifosi.

Non di rado un affare annunciato da settimane si blocca per colpa di una richiesta inaspettata dell’agente o per il mancato accordo sui bonus. A volte è il giocatore stesso a cambiare idea, attratto da una nuova offerta o intimorito dal ruolo che avrebbe nella squadra. Gli intrecci di interessi, pressioni e opportunità rendono il mercato una tela in continua evoluzione.

Ci sono poi i casi in cui a far saltare tutto è un imprevisto dell’ultimo minuto: un infortunio durante le visite mediche, una documentazione inviata fuori tempo massimo, o l’irruzione di un club rivale disposto a rilanciare con cifre più alte. Storie che alimentano il mito del calciomercato come luogo dove nulla è mai certo.

Per i tifosi questo significa vivere tra entusiasmo e delusione, passando in poche ore dall’euforia per un colpo annunciato alla rabbia per un affare sfumato. Per i dirigenti, invece, è la dimostrazione che serve sangue freddo, capacità di adattamento e sempre un “piano B”. In fondo, l’imprevedibilità è la regola non scritta che tiene vivo il calciomercato.

Un affare sfumato all’ultimo

La storia del calciomercato è piena di trattative saltate a un passo dalla firma, e quella che avrebbe dovuto portare Axel Witsel alla Juventus nel 2016 è tra le più clamorose. All’epoca centrocampista in rampa di lancio dello Zenit, il belga era già a Torino: aveva sostenuto le visite mediche e i documenti erano pronti. Ma all’improvviso lo Zenit bloccò tutto, lasciando Witsel e i bianconeri con l’amaro in bocca.

Lo stesso giocatore, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha ricordato con rammarico quei momenti: «Visite superate, ero nella sede della Juve ad attendere l’ok, ma i russi decisero di fermare tutto». Una trattativa sfumata nelle ultime ore di mercato, rimasta come una delle più dolorose occasioni mancate per la Vecchia Signora.

Witsel
Witsel – napolipiu.com

Le parole di oggi e il futuro

Oggi Witsel gioca nel Girona e si dice ancora in grado di dare tanto: «Sono duttile, posso stare a centrocampo o in difesa. Ho esperienza e posso aiutare dentro e fuori dal campo». Ha poi commentato l’interesse della Juventus per Molina, definendolo «un top player, tra i primi dieci al mondo nel ruolo».

Infine, un accenno al mercato in uscita: Witsel si è detto sorpreso dalle voci su Vlahovic all’Atletico, sottolineando come la squadra di Simeone abbia già Sorloth. Per lui, due grandi attaccanti ma forse un accostamento poco logico.