La gente torna a visitare Napoli che è stata la più grande metropoli d’Europa per secoli, la città dalla cultura millenaria che ha masticato arte fin dalla sua nascita.
Di: Lorenzo Marone La Repubblica
La gente torna a visitare Napoli
Ad Aprile numeri record per Napoli. Anche Sky premia la città. Sono incappato qualche giorno fa in un documentario su Sky, in particolare sul tempo trascorso dal Caravaggio nella nostra città, nel milleseicentosei prima e nel milleseicentonove poi.
Si stabilì nei Quartieri Spagnoli e a Napoli diede vita ad alcuni dei suoi quadri più famosi, fra cui il suggestivo “Sette opere di Misericordia”, conservato presso il Pio Monte della Misericordia, “La flagellazione di Cristo”, che come sappiamo è esposto nel museo di Capodimonte, e la sua ultima opera, “Il martirio di sant’Orsola” (custodito presso il palazzo Zevallos), che proprio in questi giorni è partito in prestito alla volta di New York, destinazione il museo Metropolitan.
A Napoli, in cambio, arriverà un altro suo quadro, “I Musici”, dipinto della sua gioventù.
Nei miei giri per l’Italia incontro lettori che mi dicono di essere stati da noi solo per un pomeriggio, una mattina, mezza giornata, il tempo di fare scalo per poi ripartire in direzione di Pompei, Ercolano, Sorrento, Ischia, Capri e così via. E allora, con santa pacienza, mi metto lì e spiego loro quello che si sono persi elencando le tantissime cose che ci sono da vedere nella nostra metropoli, dal Cristo Velato in giù.
Eppure anch’io Caravaggio me l’ero perso per strada, se mi fosse venuto in mente, avrei anche spiegato ai miei allibiti ascoltatori e turisti poco informati che Napoli ospita anche la collezione Farnese, fra le più importanti al mondo, contenente le opere dei più grandi artisti rinascimentali, e che il Museo del Tesoro di San Gennaro, situato accanto al Duomo, espone il tesoro di San Gennaro (accumulatosi nei secoli grazie alle donazioni dei privati), da alcuni studiosi ritenuto addirittura più ricco di quello della corona d’Inghilterra della regina Elisabetta II. Tutte cose che mi ha ricordato il documentario appunto. È che l’abbondanza, si sa, porta ad avere lo stomaco pieno.
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La Napoli che è stata la più grande metropoli d’Europa per secoli, ritorna a splendere.
Sì, è sbagliato, e pure ridicolo, se solo pensiamo che altri Paesi sono capaci di dare enorme risalto a quel poco che hanno (in confronto a noi) e di mettere in piedi musei e itinerari turistici per alcune opere. Pompei è il terzo sito archeologico più visitato al mondo se non sbaglio, ma pensate se ce l’avessero gli americani…cosa combinerebbero?
Ci camperebbero tre stati con il suo fatturato, ve lo dico io. Spesso siamo così abituati a lamentarci, così presi dal recitare un copione già scritto, che neanche più ci accorgiamo di tutto quello che abbiamo e che il resto del mondo neanche sogna di avere.
Per fortuna non tutti sono “scordarelli” come noi. Proprio Sky ha deciso di svolgere qui il primo festival dedicato al suo canale monotematico sull’arte, che si terrà dal 5 al 7 maggio e avrà come Quartier generale Villa Pignatelli.
Mentre i numeri di questo aprile ci dicono che alcune reticenze forse iniziano a sgretolarsi e la gente torna a visitare quella che è stata la più grande metropoli d’Europa per secoli, la città dalla cultura millenaria che ha masticato arte fin dalla sua nascita. E che a volte ha lo stomaco pieno.
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