Continuano i problemi giudiziari della Juventus, con Paulo Dybala ascoltato dalla procura nell’indagine per falso in bilancio. Il talento argentino è stato il primo giocatore bianconero a rispondere alle domande dei pm Marco Gianoglio Mario Bendoni e Ciro Santoriello, in qualità di persona informata dei fatti, per l’inchiesta che vede la Juventus ed i suoi vertici indagati per falso in bilancio.
Dybala è arrivato alle 15 al tribunale di Torino, ne è uscito alle ore 18. Tre ore di interrogatorio per capire qualcosa di più su quanto accaduto. Ovviamente il verbale è secretato e ci sono bocche cucite su quanto si è detto, anche perché l’indagine è ancora in corso.
Indagine Juve: le novità di oggi
L’indagine sulla Juventus per falso in bilancio ha previsto, come scrive Corriere dello Sport: “perquisizioni della guardia di finanza, in diversi studi legali di Torino, Milano, Roma (tra cui quello della World Soccer Agency di Alessandro Lucci e Alessandro Lelli) che sarebbero stati coinvolti nella stipula di diversi accordi privati tra i calciatori tesserati e la Juventus in merito alle integrazioni dei compensi sospesi all’interno dell’accordo collettivo di marzo 2020″.
Quella di Dybala è solo la prima audizione di un giocatore della Juventus, nei prossimi giorni dovrebbero recarsi al tribunale di Torino altri componenti della rosa, dello staff tecnico e dirigenziale.
Su cosa indaga la Procura
La Juve è già indagata per la questione plusvalenze, così come altri club italiani, ma ora l’attenzione si è spostata alle “due manovre di stipendi successive all’accordo collettivo tra la Juve e la prima squadra stipulato in piena prima ondata Covid. La prima manovra riguarda proprio il bilancio 2019/20: secondo i pm non si sarebbe trattato di una vera e propria “rinuncia” ma solo del “differimento di tre delle quattro mensilità in questione indipendentemente dalla ripresa dell’attività”, consentendo alla Juventus di registrare la riduzione dei costi nel bilancio (circa 90 milioni) omettendo però la contestuale posizione debitoria (circa 67 milioni” scrive Corriere dello Sport.
Sempre il quotidiano sportivo aggiunge: “Molto meno definita la situazione dell’esercizio 2020/2021 e tutti gli accordi individuali stipulati con scritture private integrative che solo in parte sono stati individuati dai pm tra quelli depositati in Lega. Anche a causa di quella “prassi da parte del club di custodire alcuni documenti riservati all’esterno della sede per poi destinarli alla distruzione una volta esaurita la funzione di garanzia“.