Insulti ai napoletani sui social. Massimo Gritti, direttore sportivo della Blu Basket Treviglio indagato dalla Federbasket.
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Insulti ai napoletani sui social. Il polverone è scoppiato su Facebook domenica sera al termine del big match del San Paolo, tra il Napoli e la Juventus.
Ad accendere la miccia non è stato un tifoso qualunque, ma Massimo Gritti, direttore sportivo della Blu Basket Treviglio, squadra che milita nel campionato di serie A2.
La sua fede calcistica è ovviamente bianconera anche se il messaggio travalica qualsiasi tipo di rivalità. «A Milano, Koulibaly viene fischiato e viene giù il mondo. Stasera lo stesso giocatore rifila un calcione davanti al guardalinee a Dybala e addirittura non restituiscono il pallone. Che cosa pretendono di ricevere ‘sti napoletani di m…. in giro per l’Italia».
La sua frase ha fatto il giro del web nel giro di poche ore. Tra i like tra l’altro c’è anche quello di Marco Tajana, scrive Repubblica, presidente del Legnano, nonché consigliere federale. La Federbasket ha preso le distanze immediatamente e ha aperto un’indagine su entrambi attivando la Procura Federale.
«Tali parole — si legge nella nota in riferimento al post di Massimo Gritti — contengono gravi espressioni di discriminazione territoriale».
Dello stesso tenore pure il punto di vista della Lega Nazionale Pallacanestro che ha condannato il gesto.
«Quanto espresso è della massima gravità, nonché inaccettabile da chi ricopre una carica ufficiale all’interno di un organigramma di una qualunque società sportiva ed è tenuto, per ruolo, a propagandarne i valori più sani, tra questi certamente quelli dell’integrazione e del rispetto dell’uomo».
La LNP ha chiesto alla Blu Basket Treviglio un’attenta valutazione su quanto accaduto.
Una vera e propria bufera mediatica, dunque. Il fronte delle critiche è stato davvero unanime e lo stesso Gritti ha provato a fare marcia indietro pubblicando un nuovo post. Stavolta di scuse:
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«Lo faccio senza alibi e senza giustificazioni — ha scritto — ho sbagliato nei modi e nei termini. La frase non corrisponde al mio pensiero, né ai miei sentimenti verso il popolo napoletano di cui, anche di recente, ho potuto apprezzare l’inestimabile e sincera ospitalità. Ho scritto scioccamente da tifoso senza alcun sentimento razzista, ma solo ed esclusivamente campanilista. Questo ovviamente non mi giustifica. Di ciò chiedo ancora sinceramente scusa».