Serie A

Il Fatto Quotidiano: la Juve rischia, dall’ammenda alla retrocessione

La Juve rischia dall’ammenda alla retrocessione per il falso in bilancio, il club bianconero può essere penalizzato anche dal punto di vista sportivo.

Il Fatto Quotidiano entra nel merito della questione dopo l’azzeramento del Cda della Juventus, con le dimissioni di Agnelli, Nedved e tutti gli altri componenti del consiglio di amministrazione. John Elkann prova a portare serenità, ma la bufera è intesa. “Dall’ammenda fino alla Serie B: che cosa può accadere al club
Calciopoli 2 la vendetta? Una multina e amici come prima? Il tema “cosa rischia la Juve” dopo le dimissioni in blocco del gruppo dirigente a seguito dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino è caldissimo e durerà settimane, poiché difficilmente il procuratore capo della Figc, Giuseppe Chinè, a cui la Procura di Torino ha trasmesso gli atti, deciderà in pochi giorni se revocare la sentenza della Corte federale d’Appello che a maggio aveva assolto la Juventus, altri 10 club e una sessantina di dirigenti dalle accuse di plusvalenze fittizie” scrive Il Fatto Quotidiano.

Giustizia sportiva, cosa rischia la Juve: spettro retrocessione

Intanto un nuovo fascicolo sulle scritture private tra la Juventus e i suoi calciatori è stato aperto. Le conseguenze possibili per il club vanno dalla semplice ammenda alla retrocessione. La materia è regolata dall’art. 31 del codice di giustizia sportiva della Figc, che al comma 1 stabilisce che “costituisce illecito amministrativo la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (Covisoc)… nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze Uefa”.

La società è punibile con la sanzione “dell’ammenda con diffida”. Tuttavia, nel caso in cui la falsificazione risultasse essere stata decisiva per l’iscrizione al campionato, le sanzioni vanno dalla “penalizzazione di uno o più punti” alla “retrocessione all’ultimo posto con passaggio alla categoria inferiore”, fino all’esclusione dal campionato con assegnazione da parte del Consiglio federale “a uno dei campionati di categoria inferiore”. Il caso specifico di compensi corrisposti “in violazione delle disposizioni federali” è invece contemplato dal comma 3 ed è punito con un’ammenda “cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”.
E mentre la Liga spagnola chiede punizioni adeguate (auspicate causa unfair finanziario anche per Manchester City e Paris Saint Germain) è intervenuto ieri John Elkann: “Le dimissioni – ha detto il presidente di Exor, cugino di Andrea Agnelli – rappresentano un atto di responsabilità, che mette al primo posto l’interesse della società. Allegri rimane il punto di riferimento dell’area sportiva”.