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La Gazzetta: Ecco i segreti del Napoli: Staff, consulenze Usa, studio del Dna e persino i robot

I segreti del Napoli: Staff, consulenze Usa, studio del Dna e persino i robot. La squadra di Ancelotti stupisce tutti.

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  • 14 I gol segnati nell’ultima mezz’ora di gioco dalla squadra di Carlo Ancelotti in campionato, nessuno finora ha fatto meglio del Napoli.
  • 4 di infortuni ogni mille ore di gioco del Napoli. Secondo miglior club in Europa, come si evince dai dati statistici della Uefa.

I segreti del Napoli

Dietro dei buoni risultati sportivi, scrive la Gazzetta,  c’è sempre uno staff di persone che lavorano in sintonia. E nel Napoli che sta stupendo, soprattutto in Europa, accanto a Carlo Ancelotti agisce uno staff tecnico e medico di alto livello, capace di esprimere eccellenze, unite anche a collaborazioni esterne di valore internazionale. E’ questo il primo dei segreti del Napoli.

Lo staff

Il Lavoro scaturisce sempre dagli input di Ancelotti, e che poi viene coniugato dal secondo, il figlio Davide; dai preparatori Francesco Mauri e Manuel Morabito; dal match analyst Simone Montanaro; da Luca Guerra, analista dati gps e gara. Poi ci sono i preparatori dei portieri Alessandro Nista e Roberto Perrone e il supervisore e nutrizionista Mino Fulco.

GPS e prevenzione

Dal primo giorno di ritiro in Trentino, il secondo dei segreti del Napoli, ogni giocatore è stato dotato di una pettorina collegata al gps, che in tempo reale controlla ogni movimento dei singoli atleti, mandando dati elaborati in tempo reale da un software. La valutazione di questi dati consente di programmare e personalizzare i carichi di lavoro per far sì che la squadra mantenga complessivamente livelli più che buoni di competitività. Un lavoro che poi viene raffrontato insieme al responsabile dello staff medico.

I segreti del Napoli: Staff, consulenze Usa, studio del Dna e persino i robot. La squadra di Ancelotti stupisce tutti.

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Consulenza USA e studio del DNA

Tra i segreti del Napoli di Ancelotti c’è anche lo studio del DNA. Antonio Giordano – patologo e oncologo di fama internazionale, direttore dello Sbarro Institute di Philadelfia – è anche il coordinatore scientifico del Napoli e da quasi un anno sta portando avanti uno studio del Dna degli atleti, che presto sarà presentato: «Attraverso queste ricerche riusciremo a prevedere con la precisione di circa il 70 per cento la suscettibilità di ogni giocatore ad affaticamento e in fortuni».

I robot

Anche l’uso di robot tra i segreti del Napoli. Dall’estate gli staff del Napoli hanno avviato un confronto con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In particolare col professor Nicola Vitiello, direttore del Wearable Robotics Laboratory. Cioè attraverso la robotica lavorare nel campo della prevenzione e cura dagli infortuni. Giordano e Vitiello, eccellenze napoletani e anche grandi tifosi, il che non guasta.

Sigillo Uefa

A dimostrazione di un lavoro in profondità che dà frutti positivi, ecco il report trimestrale della Uefa che analizza i dati sugli infortuni di questo primo trimestre, con parametri oggettivi 18 club europei (fra cui Juve, Roma, i 2 Manchester, Barça e Bayern) che hanno aderito al programma. Ebbene la squadra azzurra vanta il secondo livello più basso con 4,0. Molto basso anche il tasso di infortuni muscolari, che è dello 0,5 a fronte di una media di 2,2. Dunque anche il rendimento in Champions, unica squadra imbattuta del girone, non è un caso. Questo Napoli è competitivo sotto tutti gli aspetti.

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