Cena con la squadra: “C’erano 4 tavoli di calciatori, ad ogni tavolo mi sono seduto, ci siamo scambiati idee, verifiche, e poi siamo andati a letto. Domani faremo lo stesso. Ho voluto fare un discorso distensivo al corpo allenante e la corpo medico, c’è bisogno che in questi giorni corriamo, tutti insieme, ci alleniamo, io vedo che quasi quasi le squadre che affrontiamo sembrano più preparate e brillanti di noi e questo non si può accettare. Il Milan spende credo 96 milioni di stipendi di noi, noi ne spendiamo 136. Da questa chiacchierata cordiale, molto rispettosa, è venuta fuori una mano tesa da entrambe le parti”.
Sul finale di stagione: “Ci restano ancora quattro partite da giocare e ci servono quattro punti. All’inizio della stagione nessuna ha parlato di Scudetto, Europa League o Coppa Italia. Il nostro obiettivo è tornare in Champions League perché tra Covid e acquisti pre e durante la pandemia siamo fuori di 220 milioni”.
Futuro Spalletti: “Ha tre anni di contatto, due fissi più un’opzione da parte nostra per un terzo anno, non ho mai pensato in questo momento ad un’eventuale sostituzione di Spalletti”.
Rinnovo Mertens: “Uno che viene da fuori come Dries e vive a Palazzo Donn’Anna e vede da un lato Capri e dall’altro il Vesuvio perché dovrebbe andare via? Ha chiamato suo figlio Ciro, adesso deve dimostrare se vuole rimanere. Gli ho detto ‘Ciro, che dobbiamo fare: vuoi restare? La palla in mano ce l’hai te, dipende da te’. E lui mi ha risposto col sorriso che da grande attore: ‘presidè, ce verimm’…”.
L’addio di Insigne: “Mi dispiace che vada via, ci siamo sorrisi e gli ho stretto le spalle con fare paterno. E’ un calciatore che resterà per sempre nella storia del Napoli”.
Sul mercato: “E’ un momento difficile, di grande recessione, non sappiamo la guerra dove ci porterà e l’economia cosa ci permetterà di fare. Sono molto preoccupato da queste partite volute da FIFA e UEFA, non si rendono conto che i tifosi sono molto legati ai campionati nazionali. Napoli su Traoré e Raspadori? Il Sassuolo è bottega cara, il Napoli deve ricominciare a trovare gioielli come abbiamo trovato grazie alla professionalità di Benitez, che non finirò mai di ringraziare. Kvalatskhelia? E’ nostro. Come lo pronunceremo? In qualche modo lo chiameremo, magari Zizì”.
Infine, una chiosa su Kalidou Koulibaly: “Sarà il nostro capitano? Kalidou è Kalidou. Noi lo chiamiamo Kuli” ha concluso il presidente De Laurentiis.