Rassegna Stampa

Curiosità: La Juve ha prenotato 60 stanze sulle 80 totali dell’Hotel Parker’s

La Juve ha prenotato 60 stanze sulle 80 totali dell’Hotel Parker’s. Stasera l’arrivo a cena: bloccati tre piani del solito hotel. Ma il fattore Higuain impone qualche bodyguard in più.

Lo scrive il CdS

Vista da lassù, Napoli declina dolcemente verso il mare: e intorno, sarà come sempre un amabile caos, perché la febbre del sabato sera è ovunque, da Nord a Sud. Corso Vittorio Emanuele è l’anticamera della movida: di qua si va su, scollinando verso il Vomero; di là si passeggia, rotolando in direzione del lungomare. Però c’è un cielo che sembra d’essere a portata di mano ed anche Capri, caspita, ti entra nelle stanze. Bentornati al Grand Hotel Parker’s, che – quando poi bisogna “puntare” sul San Paolo – diventa sistematicamente casa Juventus: per entrare completamente con la testa nel pallone ci vogliono una decina di minuti, se tutto va male, il tempo necessario per percorrere quei quattro chilometri scarsi però avendo come apripista le sirene delle auto della Polizia.

La Juve ha prenotato 60 stanze sulle 80 totali dell’Hotel Parker’s

HABITUE’. La Vecchia Signora sa come trattarsi e se ne starà distratta su una delle terrazze più belle di Napoli, godendosi (?) il panorama, avvertendo assai distrattamente i clacson, poi lasciandosi andare al sonno nelle sessanta camere – sulle ottantadue in totale – che ha preso tutte per sé, secondo una disposizione che sembra annunciare una presumibile formazione: nel lato interno i «presunti» titolari; e vista mare (però con vetri doppi e ambiente comunque insonorizzati) il resto d’un gruppo spalmato su tre piani (il terzo, il quarto ed il quinto), con camere personali per ognuno. Madame ha le sue abitudini, alle quali non ha derogato: al Parker’s è “cliente” da un bel po’ e nel triennio con Allegri non ha mai derogato; si è trovata bene, accolta con la discrezione e la professionalità d’un cinque stelle che appartiene al patrimonio di Napoli e c’è rimasta, con qualche ritocco all’organizzazione che però sostanzialmente non muta granché rispetto al passato.

RISVEGLIO MUSCOLARE. Ma Napoli-Juventus, per la logistica, è cominciata ieri sera, con l’arrivo dello chef e di una manager destinata all’organizzazione, e il programma, scandito dai soliti ritmi, non contiene innovazioni: alle diciannove (o poco prima) l’atterraggio a Capodichino, poi in pullman sino al Corso Vittorio Emanuele per la cena; domattina, sveglia alle nove, colazione al sesto piano e un po’ di stretching direttamente in una sala attrezzata a palestra: niente rifinitura, ma per tendenza; e analisi della partita che Allegri, con il proprio staff, prima rifinisce attraverso la visione degli ultimi video e poi nel pomeriggio, alle diciassette, consegna alla squadra nel corso della consueta riunione tecnica. PERO’ C’E’ LUI. La tre giorni della Vecchia Signora sarà perfettamente in linea con il calendario dei club moderni: la Juventus rientrerà a Torino intorno alle mezzanotte, immediatamente dopo la fine della partita, e si ripresenterà al Parker’s nella serata di martedì, ricostruendo il metodo-trasferta in pieno. Ma Higuain è un “fattore”, ovvio, e su alcuni dettagli s’è “derogato”, evitando d’incorrere in omissioni: il cordone di sicurezza che fungerà da protezione per l’albergo verrà rinforzato e la Juventus avrà con sé qualche bodyguard in più, per destinarne almeno un paio per ogni piano