Lunga intervista dell’attaccante azzurro alla radio ufficiale: dai modelli Drogba e Ronaldo al confronto Premier-Serie A, dal rapporto con Conte ai leader dello spogliatoio fino alla sfida con l’Atalanta.
Romelu Lukaku si è raccontato in una lunga intervista esclusiva a Radio CRC. Il centravanti del Napoli ha aperto il suo cuore parlando del rapporto con la città: “È una situazione molto bella per me e la mia famiglia, essere in una città dove la squadra è amata dal popolo. Mi sto divertendo tanto con i miei compagni e con chi mi dà consigli per vivere questa bella città. I risultati aiutano, stiamo giocando bene e la classifica lo conferma”.
Il bomber belga ha poi svelato i suoi idoli: “Didier Drogba, Ronaldo, Thierry Henry, Adriano e Nicolas Anelka. Da ognuno di loro ho cercato di apprendere cose. Da piccolo guardavo tanto calcio e studiavo i loro gol. Per fortuna ho giocato con due di questi cinque, un altro è stato mio allenatore in Nazionale. Con Adriano ci ho parlato, mi manca solo Ronaldo”.
Sul confronto tra campionati: “La Serie A si avvicina alla Premier League. Sono stato nove anni in Inghilterra e adesso sono al quinto anno in Italia. Dobbiamo guardare ai risultati delle italiane nelle coppe europee: la Fiorentina ha fatto due finali di Conference, la Roma l’ha vinta, l’Atalanta ha vinto l’Europa League e l’Inter è arrivata in finale di Champions. La differenza è solo economica, tatticamente qui siamo molto più avanzati”.
Particolarmente toccante il racconto su Antonio Conte: “Tutti sanno il suo valore come allenatore e persona nella mia vita. Posso aprirmi anche a livello personale, lui mi capisce e sa che sacrifici faccio per il calcio. La sua mentalità e la sua maniera di vivere il calcio è perfetta per me”.
Poi due aneddoti: “All’Inter saltai un blocco di corse. Mi chiamò in ufficio minacciando di mettermi fuori rosa. Fu uno stimolo incredibile. Quando ci siamo ritrovati qui a Napoli, è stato bellissimo. Lui subito: ‘Andiamo a lavorare, è il momento di fare qualcosa di buono'”.
Sulla sfida con l’Atalanta: “Loro sono diventati più forti, e noi pure. Sarà una sfida durissima, dobbiamo dimostrare di essere fortissimi in ogni aspetto: mentale, fisico, con e senza palla. Gasperini è un allenatore che stimo tanto. Pressione? Siamo tranquilli, pensiamo solo a noi stessi”.
Sui leader dello spogliatoio: “Di Lorenzo, Anguissa, Meret, Juan Jesus. Io cerco di essere un collante, parlo tante lingue e voglio mettere tutti insieme. Il capitano sta facendo un ottimo lavoro nell’organizzare le cene di gruppo. Se qualcuno è in difficoltà, noi ci mettiamo a disposizione”.
Infine uno sguardo alla vita privata: “Sono molto tranquillo, mi piace la musica, giocare ai videogiochi, stare con i miei figli. Ascolto Kendrick Lamar e Drake. Il calcio è la mia passione, vedo sempre le partite con mio figlio. Napoli? Ci sono tante cose da vedere, dovrei chiedere a Di Lorenzo o Mazzocchi di aiutarmi a scoprire la città e le isole”.