Emergenza coronavirus. Un bergamasco chiede scusa a tutto il sud. Il cittadino di Bergamo si pente dei pregiudizi verso il meridione.
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Nell’Italia del Coronavirus capita anche che un bergamasco chieda scusa a tutto il Sud. Bergamo e la Lombardia sono l’epicentro dell’infezione Covid-19 che si è sparsa per tutta la penisola.
Da Bergamo è partito anche il focolaio che ha colpito la Sicilia, in particolare Palermo.
Questa emergenza ,a differenza di come la raccontano nei salotti tv nazionali, vede il sud in prima fila per debellare il Covid. Alla Campania il ruolo da protagonista, con la cura Ascierto, il Pascale e il Cotugno. Seguono a ruota la Puglia con i test con l’eparina e la Sicilia.
Da Palermo arrivano le scuse di un bergamasco che ha sempre denigrato il sud. Teo, parente di alcuni turisti bergamaschi che sono stati ricoverati a Palermo. Intervistato da PalermoToday ammette di avere avuto, in passato, pesanti ed immotivati pregiudizi: “I palermitani sono stati stupendi. Molto accoglienti. Lo dico da bergamasco che ha sempre denigrato Palermo e il Sud. E vi chiedo scusa”.
“Devo ricredermi su Palermo: avete un’ottima sanità. Gli ospedali sono meglio di quanto racconta certa sottospecie di programmi tv. Spero che Palermo, dopo questo inferno che ci sta colpendo, diventi un polo d’eccedenza per la sanità al Sud di Roma perché se lo merita.
Avete umanità e cervelli”, dice il bergamasco. Furono proprio alcuni turisti di Bergamo, molto probabilmente, a portare il Coronavirus nel capoluogo siciliano.
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Dal cittadino Bergamasco , arriva anche anche un ringraziamento Alla Regione e al presidente Musumeci per le strutture messe a disposizione: “Avete curato i miei parenti senza farci sentire ‘bergamaschi’ cioè ‘forestieri’ ma come che fossimo pazienti siciliani.. Se oggi Palermo è la città meno colpita d’Italia da Covid-19 è anche grazie alla vostra sanità, alla vostra organizzazione. Poi certo c’è sempre l’incosciente palermitano o siciliano o bergamasco che delle regole se ne frega.. Viva Palermo. Viva l’Italia da Bergamo a Palermo, tutta unita“.