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Coronavirus, Conte accolga l’appello di De Luca per non contare i morti del sud

Il presidente Conte accolga l’appello di De Luca prima che sia troppo tardi. In Campania non sono mai arriva i ventilatori e i caschi C-PAP. Si rischia un’ecatombe.

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Il Presidente Vincenzo De Luca scrive al Presidente del Consiglio. Quello che accade a Napoli e in Campania rappresenta un paradosso unico in Italia. Mentre al Nord arrivano presidi e uomini ma il celebre professor Galli, del Sacco di Milano, ormai è diventata un a filastrocca, non ha una cura. Sotto al Vesuvio il professor Ascierto e il suo team portano avanti la cura con il farmaco anti artrite, tocilizimab. 24 pazienti estubati, 4 solo nelle ultime 48 ore.

Molti sono stati anche gli sforzi compiuti dall’unità di crisi della regione Campania: riconversioni di interi ospedali in centro Covid, Loreto Mare, ospedali da campo,  nuove assunzioni, etc.

Tutto questo, nel pieno Italian Style,  rischia di rimanere vano se non arrivano i materiali, prima di tutto mascherine e respiratori per rendere pienamente operative le cure ai malati di Coronovirus.

Nel pomeriggio il governatore della Campania, Vincenzo De Luca,  con una lettera al premier Conte ha lanciato l’allarme.

De Luca ha denunciato pubblicamente che nella nostra regione non arrivano i presidi e i materiali salvavita: Ventilatori polmonari, caschi C-PAP etc.

“Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali.
Zero ventilatori polmonari; niente mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla.

Questi sono i dati. E dunque, non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente.

Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione. Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile.

Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti”.

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L’APPELLO DI DE LUCA A CONTE

Vincenzo De Luca ha lanciato un grido d’allarme al premier Conte,  a nome di una delle regioni più popolose d’Europa. Lo stato non può e non deve abbandonare la Campania a se stessa.

La regione e il popolo napoletano stanno combattendo un’aspra battaglia contro un virus assassino e dovrebbero essere supportati anziché abbandonati.

Dai proclami insulsi in tv contro il sud oggi aggiungiamo anche l’assenza dello stato. Si rischia un’ecatombe senza precedenti. Come titolava il Mattino il 23 novembre 1980 FATE PRESTO, perché come ha scritto De Luca: Senza forniture “non potremo fare altro che contare i nostri morti“.

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