Umberto Chiariello nel suo editoriale a Campania Sport su Canale 21 ha parlato del caso Osimhen ed i rischi per il Napoli in sede sportiva.
Ecco il testo dell’editoriale di Umberto Chiariello:
“Il Napoli chiude il girone d’andata con 50 punti su 57, cosa accaduta per quarta volta in assoluto in Serie A. Nei precedenti è finita che le altre a riuscirci avevano portato a casa il titolo. L’Inter sembra l’unica avversaria ancora rimasta a fronteggiare la corsa del Napoli, che ha vinto comodo a Salerno. E’ scomparsa la Juventus, a -28 punti dopo i 15 punti di penalizzazione.
Ma cosa è accaduto alla Juve? “Voglio fare chiarezza. Nel diritto esiste il principio del ‘ne bis in idem’, ossia non si può processare lo stesso imputato due volte per lo stesso reato. La sentenza di assoluzione per la Juve e di altre squadre, comprensiva del Napoli era stata di assoluzione completa. Il castello accusatorio di Chiné era molto fragile, perché aveva cercato di dare un valore ai giocatori, cosa che non si riesce a dare.
Perché Chiné ci riprova? Perché nel diritto sportivo c’è l’articolo 63 che consente di tornare su una vicenda anche già chiusa se à stato omesso un fatto decisivo, che nel frattempo è accaduto. Infatti la Procura di Torino ha indagato sulla Juve, società quotata in Borsa con l’inchiesta ‘Prisma’. E’ chiaro che dopo una marea di pagine raccolte tramite intercettazioni e indagini dalla Procura è stata consegnata a Chiné la documentazione.
La FIGC ha dovuto riaprire il processo perché c’erano fatti nuovi, Chiné ha rischiato la sua reputazione perché evidentemente dalle carte ‘Prisma ha ottenuto sostanza per riaprire il processo. La Corte Federale d’Appello ha accolto le accuse di Chiné e in base all’articolo 31 sono arrivati i punti di penalizzazione. Non possibile per questo articolo radiare o togliere i titoli sportivi alla Juventus, perché non può essere inquisita per il comma 2 che riguarda il caso in cui la truffa economica serva all’iscrizione al campionato. Fosse stata la Sampdoria, squadra in grande difficoltà economica, sarebbe stata radiata. Per la Juve, invece, la truffa non è stata fatta per l’iscrizione ma per altri fatti.”
I capi d’accusa per la Juve quali sono? “Ben 5: tutte prove non nello scambio con le altre società, ma confessioni interne alla Juventus. Cioè tutti i dialoghi tra i dirigenti emersi nelle intercettazioni. Prima prova: il libro nero di Paratici, un foglio dove metteva i cognomi e le plusvalenze da fare. Seconda prova: l’intercettazione tra Elkan e Agnelli: ‘Non sappiamo mettere tutta questa merda’. Terza prova: l’intercettazione tra Arrivabene e Agnelli.
Quarta prova: che smascherava il sistema delle plusvalenze per alterare i conti, il foglio trovato nello studio dell’avvocato Gabbasio, il responsabile di tutti gli affari legali della Juve. Quel foglio dimostra che non è più un problema di plusvalenze ma di un sistema messo in piedi per occultare perdite. Chiné ci dice che non è un problema si plusvalenze ma di sistema, la Juve ha alterato il campionato grazie a queste operazioni.
Non hanno avuto il coraggio di fermarsi, ma con la tracotanza hanno continuato ad alterare e quindi vanno puniti. Per la pena afflittiva Chiné aveva chiesto 9 punti di penalizzazione, la Corte ha recepito questo concetto, ma siccome sono in difficoltà perché tali penalità si danno a fine campionato, e quindi hanno dato 15 punti per avere la quasi sicurezza di non fare arrivare la Juve in Champions”.
Perché le altre società non sono state penalizzate? “Perché quando non ci sono elementi nuovi e gravi non si può cambiare una sentenza. Gli altri club hanno fatto plusvalenze ma non come sistema, non ci sono nuovi elementi per colpirli e quindi restano assolte.
Oggi tutta Napoli è in fibrillazione per l’articolo di Repubblica, che parlano della plusvalenza Osimhen. Il Napoli ha fatto una sola plusvalenza, non un sistema, ed ha un bilancio pulito. Non ha mai deragliato dai principi contabili, le intercettazioni sul Napoli non dicono niente di che. I 50mln per Osimhen sono stati realmente spesi, il valore dei ragazzi della Primavera e di Karnezis non si può stabilire.
Il Napoli al massimo può rischiare una multa e l’inibizione di qualche dirigente. Come ha detto De Giovanni, è come paragonare uno che fa un acquisto senza scontrino con uno che fa ricettazione”.