Le Interviste

L’avvocato Cantamessa svela la verità dietro la penalizzazione alla Juventus e avverte: “E’ solo l’inizio. Nuovi processi in arrivo”

L’avvocato Leandro Cantamessa, ha svelato la verità dietro la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus dalla Corte d’Appello federale.

L’avvocato Leandro Cantamessa, esperto in diritto sportivo e rappresentante del Milan, ha svelato la verità dietro la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus dalla Corte d’Appello federale. Nella sua intervista al Corriere della Sera, Cantamessa ha commentato la sentenza che ha scosso il mondo del calcio, prosciogliendo le altre società coinvolte nell’inchiesta plusvalenze.

Il docente di diritto sportivo alla Statale di Milano, ha spiegato i motivi che hanno portato alla penalizzazione per la Juventus, ma solo con la pubblicazione delle motivazioni (prevista per la prossima settimana) si potranno diradare tutti i dubbi. L’avvocato Cantamessa avverte che all’orizzonte ci possono essere nuovi processi per la Juventus.

Perché la Corte d’Appello federale ha riaperto il processo sportivo nonostante la Juventus fosse già stata prosciolta per le stesse contestazioni superando il principio del «ne bis in idem» (non si può essere giudicati due volte per lo stesso fatto)

«L’istituto della revocazione prevede che un processo si possa riaprire quando emergono fatti nuovi o risalenti ma in precedenza non acquisibili, che, se fossero stati noti all’epoca del primo processo avrebbero determinato un esito diverso. In questo caso il divieto del ne bis in idem lascia il passo all’accertamento di una nuova verità».

 Perché è stata punita solo la Juventus mentre le altre società sono state tutte prosciolte?

«Il processo si è riaperto sulla base delle carte dell’inchiesta Prisma della procura di Torino che riguardano i tesserati bianconeri».

 Ma le plusvalenze prevedono uno scambio: dunque?

«Da quanto si è capito, non vengono punite le singole operazioni, ma il «sistema» apparentemente messo in atto dalla sola Juventus. Potrebbe essere stato valutato che il modus operandi juventino violasse il principio di lealtà (articolo 4 del codice di giustizia sportiva), per cui la valutazione dei calciatori non veniva fatta sulla base di considerazioni tecniche bensì esclusivamente per ragioni di «cosmesi contabile.

Decisive le carte con le intercettazioni che il procuratore Chiné ha definito «autoaccusatorie». I dirigenti ammettono di iscrivere a bilancio cifre che prescindono dalla valutazione dei giocatori (il cui nome è irrilevante perché citati con delle x)».

Come si arriva alla stangata?

«Secondo il codice se si parlasse solo di plusvalenze i punti di penalità verrebbero comminati solo se il ricorso a esse fosse risultato determinante per l’iscrizione al campionato, altrimenti verrebbero punite con un’ammenda. La norma generale sul principio di violata lealtà, secondo regola di diritto, dovrebbe cedere il passo a quella, speciale, sull’illecito amministrativo. È però possibile che la Corte abbia utilizzato il Manuale delle licenze Uefa della Figc che nel caso di illecito amministrativo prevede punti di penalizzazione. Oppure alla Juventus sono stati contestati fatti diversi»

 Come si arriva a quantificare i 15 punti di penalità?

«Rientra nella piena discrezionalità di chi giudica. I fatti emersi dai dati istruttori sono stati ritenuti molto gravi». Le sanzioni sportive per essere efficaci devono essere concretamente penalizzanti per chi le subisce. È evidente che stabilire una sanzione afflittiva a stagione in corso pone una complicazione in più per i giudici che hanno ritenuto non bastasse la riduzione dei 9 punti chiesta dal procuratore».

La Juve può fare ricorso?

Sì ha annunciato che lo farà: entro 30 giorni dalle motivazioni può rivolgersi al Collegio di Garanzia presso il Coni che non può decidere nel merito ma solo su temi di legittimità. Può annullare la sentenza, confermarla o rinviare il giudizio alla Corte per un nuovo processo. Poi la Juve potrà ricorrere al Tar del Lazio e quindi al Consiglio di Stato».

Ci sono altri processi sportivi all’orizzonte?

«È in corso l’istruttoria sul nuovo filone relativo alle plusvalenze con società «amiche» emerse nelle intercettazioni. Il termine di chiusura delle indagini è previsto per il 22 febbraio. Entro una decina di giorni s i concluderà l’istruttoria relativa alle «manovre stipendi». Sullo sfondo resta l’inchiesta della Uefa: l’esclusione dalle Coppe è un rischio concreto».