In occasione del suo cinquantesimo compleanno, l’ex difensore Fabio Cannavaro ha rilasciato una sorprendente confessione.
Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, Fabio Cannavaro, ex difensore della nazionale italiana e del Napoli, ha condiviso con la Gazzetta dello Sport alcuni dei momenti più significativi della sua vita e della sua carriera calcistica. Una rivelazione inaspettata ha attirato l’attenzione di tutti: il suo rimpianto più grande.
Cannavaro ha iniziato la sua intervista condividendo cinque momenti indimenticabili della sua vita, uno per decennio. Tra questi, ha menzionato le emozionanti partite giocare per strada e davanti al San Paolo nei primi dieci anni, l’esordio in Serie A a soli 19 anni durante una partita cruciale tra Juventus e Napoli, la nascita dei suoi figli e la crescita della sua famiglia nei suoi trent’anni, e infine, il trionfo al Campionato del Mondo con la nazionale italiana, il Pallone d’oro e il titolo di Fifa World Player durante l’ultimo decennio.
“Cinquant’anni e una vita leggendaria: 5 momenti indimenticabili, uno per decennio? Le partite a perdifiato per strada e davanti al San Paolo nei primi dieci anni. L’esordio in A, quando avevo solo 19 anni in Juve-Napoli, non una partita qualsiasi. Prima dei 30, la nascita dei miei figli e la crescita della famiglia con Daniela. Poi, e non potrebbe essere differente, il Mondiale con la “bambina” sollevata a Berlino, il Pallone d’oro e il Fifa World Player. Nell’ultimo decennio la Cina dove ho vinto due campionati: la Super League con l’Evergrande Guangzhou e la seconda serie col Tianjin Quanjian”.
Cannavaro ed il suo rimpianto più grande: la confessione
Ciò che ha colpito di più è stato quanto svelato da Cannavaro sui rimpianti in carriera. L’ex giocatore del Napoli ha dichiarato apertamente di rimpiangere di non aver accettato l’opportunità di allenare la nazionale polacca, definendo quella scelta un errore: “Rimpianti? Non aver accettato la panchina della Polonia. Ho proprio sbagliato scelta”.
Guardando al futuro, Cannavaro ha espresso il suo desiderio di diventare allenatore, affermando di aspettare l’occasione giusta dopo un’esperienza poco fortunata con il Benevento. Crede fermamente di meritare una nuova opportunità e spera di dimostrare le sue capacità nella gestione di una squadra: “Cosa farà da grande? Aspetto l’occasione giusta per allenare. A Benevento non è andata bene, ma credo di meritare una nuova opportunità”.
Infine, Cannavaro ha condiviso il suo impegno verso il calcio giovanile e il Centro Paradiso di Soccavo, un luogo significativo per la sua carriera. Ha sottolineato l’importanza di creare una scuola calcio aperta a tutti, dando spazio ai giovani talenti provenienti dai quartieri periferici.
“Il Centro Paradiso di Soccavo? Su quel campo sono cresciuti i miei sogni e non potevo sopportare l’idea che andasse tutto in malora. Lì ho giocato con la Primavera, cominciato ad allenarmi con la prima squadra, dormito nei ritiri. Soprattutto lì per anni si è allenato Diego Armando Maradona. Voglio una scuola calcio aperta a tutti. Un posto dove possano trovare spazi i ragazzi dei quartieri periferici”.