Il virologo Roberto Burioni attraverso twitter rilancia uno studio dell’Imperial College di Londra, facendo il punto sui casi covid 19 in Italia.
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In Italia ci sono 75 mila casi covid 19, stando alle ultime stime riportate il 30 marzo dalla protezione civile. Secondo il virologo Roberto Burioni i casi coronavirus in Italia sono molti di più: “L’ICL stima le infezioni di COVID-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi. Capite perché i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato? Capite perchè l’Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania?“.
L'ICL stima le infezioni di COVID-19 in Italia al 28/3: 9,8% della popolazione, 5,9 milioni di casi.
Capite perché i numeri che sentite in tv alle 18 non hanno molto significato?
Capite perchè l'Italia ha tanti morti in più rispetto alla Germania? https://t.co/GDXiSuzqi8 pic.twitter.com/O82nvYSJLQ— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) March 30, 2020
Il virologo Burioni riporta uno studio dell”Imperial College di Londra, citato come “tra i migliori studiosi di epidemiologia del mondo“. Secondo questo stesso report citato dallo studioso, la momento in Germania sarebbe infettato solo lo 0,41% della popolazione totale. Secondo Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di Sanità, su questi dati bisogna essere “molto cauti” perché pur “stimando i colleghi di Londra, ritengo davvero improbabile che in Italia sia stato infettato quasi il 10% della popolazione“.
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Lo studio dell’Imperial College
Intanto nello studio dell’Imperial College sui casi covid 19 citato da Burioni, si fa riferimento anche alle misure restrittive adottate dall’Europa. Restrizioni che fino ad ora avrebbero già evitato almeno 120mila decessi. Secondo i dati forniti dal team londinese guidato da Neil Ferguson e Samir Bhatt e diffuso dall’Oms Collaborating Centre for Infectious Disease Modelling la percentuali di infettati sarebbe la seguente: 2,7% Regno Unito, 0,41% Germania, 3% francia e 9,8 Italia.
Gli stessi studiosi hanno affermato che i dati forniti dalla Cina ad inizio marzo erano sottostimati. Intanto dopo il drastico calo dei contagiati avuto ieri si spera che la curva possa continuare a decrescere. Nonostante tutto almeno altre due settimane di lockdown sono praticamente assicurate, un accenno di ripresa potrebbe esserci dopo Pasqua ma si è ancora nel campo delle ipotesi, tutte da verificare.